Omelia (28-07-2013) |
Riccardo Ripoli |
Insegnaci a pregare Molte persone si definiscono "atee" ma solo perché non conoscono Dio. Nessuno magari ha mai fatto leggere loro il Vangelo, parlato della vita di Gesù, insegnato i valori ed i principi che da duemila anni sono ogni giorno attuali, a vedere nelle pieghe della vita la bellezza della rinuncia per il bene del nostro prossimo. Per chi crede in Dio è un dovere, oltre che un piacere, insegnare ai bambini, ai ragazzi la gioia di avere Fede, la speranza che si può trovare anche dopo la morte di una persona cara, la felicità per aver conquistato un diritto per conto di chi era calpestato, di aver fatto ritrovare il sorriso ad un bambino maltrattato, ma più di tutto la gioia di operare, nel nostro piccolo, per Colui che ci dona tantissimo con infinito amore. Quanto è difficile ogni volta ripartire con i ragazzi nuovi, ogni volta pensiamo di non averne le forze, dover ripetere di nuovo tutte le cose che per i più grandi sono state conquiste realizzate in anni e anni di fatica, due passi avanti ed uno indietro, magari per precipitare nel burrone nel periodo dell'adolescenza e faticare non poco per riconquistare il terreno perduto, spesso precipitando con loro, piangendo con loro, contrastati da loro che non vogliono essere salvati. Ricominciare. Rimboccarsi le maniche pensando "ce la farò?", rimettendo la nostra opera nelle mani del Signore, affidandosi per ritrovare in Lui il coraggio e la spinta per andare avanti. La mia mamma mi diceva "E' giovane chi ha la forza di ricominciare". Essere giovani, avere quell'entusiasmo disarmante che inebria chi ti incontra, quella carica prorompente che ti fa abbattere mura e trovare altre strade, non dipende dall'età anagrafica, ma dalla forza che si mette nel riprendere dall'inizio un discorso, un insegnamento, la propria vita e quella di chi ti viene affidato. Si può essere giovani nella Fede anche a novanta anni suonati, basta avere la volontà di insegnare, di condividere con gli altri i valori ed i principi che si sono imparati nel corso della vita. Un libro, anche se stampato, può essere vecchio, brutto ed obsoleto già dopo un giorno, altri invece restano giovani ed attuali anche dopo secoli di vita, come il Vangelo. Non dobbiamo mai stancarci di insegnare certi valori ai nostri ragazzi, anche quando sembra che non ascoltino immagazzinano e prima o poi faranno tesoro dei principi che abbiamo donato loro. |