Omelia (21-07-2013) |
Riccardo Ripoli |
Ti preoccupi e ti agiti per molte cose Lo stare a contatto costante con i bambini a volte può stancare. E' difficile cercare di parlare un linguaggio che sia per loro comprensibile, attrarre la loro attenzione, rispondere alle domande che ti pongono, ma la loro vicinanza ci ricorda la semplicità, ci da modo di capire il vero senso della vita. Quante volte ci preoccupiamo di mille cose, pensiamo di essere indispensabili al mondo, riteniamo che senza di noi un'Associazione, un'azienda possa crollare, ed invece non è così. Quando moriamo di noi resta solo il ricordo che il tempo trascina inesorabilmente nel dimenticatoio, ed il mondo continua ad andare avanti anche senza noi. Non sarebbe allora forse meglio mettere da parte mille impegni, liti, preoccupazioni e dedicarsi alle cose importanti della vita legate ai sentimenti? Dedicarsi all'amore verso i nostri cari, la preghiera per chi ha fede, il gioco con i propri figli, la vita in famiglia. Certo è che dobbiamo lavorare, ma in tantissimi casi lasciamo che il lavoro sovrasti tutto il resto, abbiamo la smania di guadagnare sempre più per appagare maggiori desideri, spesso puramente egoistici, e mettiamo in disparte i veri valori della vita. A volte mi prende la tentazione di aderire a mille iniziative per l'Associazione, ma spesso diniego l'invito perché reputo che il mio stare con i bimbi che il Signore mi ha affidato sia il mio compito, oltre che una grande gioia, principale. Un giorno un mio carissimo amico mi disse "lavori troppo quando sei in campagna e stai poco con i ragazzi". Non me ne ero mai accorto, avevo sempre pensato che il mio "lavorare molto" fosse un bene per i bambini che stavo crescendo, pensavo che il mio esempio li avrebbe indotti ad essere degli ottimi lavoratori in futuro, e ne sono tutt'ora convinto, ma Pablo mi ha fatto capire che devo pormi un limite, che in certi casi avere il giardino un po' meno curato significa donare ai bambini un attimo in più di gioia organizzando con loro un gioco in più |