Omelia (07-07-2013) |
Gaetano Salvati |
Commento su Luca 10,1-12.17-20 La liturgia della Parola odierna ci invita a riflettere sul senso del nostro essere cristiani: annunciare la vicinanza di Dio nel tempo (Lc 10,9). Come i "settantadue" del vangelo di Luca, siamo mandati a testimoniare l'amore di Dio in "qualunque casa", in ogni famiglia del mondo. Ma prima di annunciare è necessario lasciarsi segnare dalle stigmate di Gesù (Gal 6,17), vale a dire, prendere coscienza che la Sua presenza ci trasforma in "creature nuove" (Gal 6,15), imitatori della Sua bontà e misericordia. Solo dopo aver fatto esperienza, aver conosciuto il Maestro, è possibile testimoniarLo. Testimoniare, quindi, significa manifestare a tutti che il Signore si prende cura di ogni uomo e donna, oggi e sempre; infatti, non è necessario fare o dire cose sorprendenti, ma annunciare, vivendo, Cristo Signore che si fa precedere da noi nel pellegrinaggio della vita, e in questo precedere si rende presente "in ogni città e luogo" (Lc 10,1). Amen. |