Omelia (19-05-2013)
Gaetano Salvati


L'evento della pasqua rivela la storia dello Spirito nel mondo: in Lui il Figlio si è offerto al Padre nell'ora della croce (Eb 9,14), quando consegnò lo Spirito (Gv 19,30). Lo stesso Spirito è donato dal Padre a noi perché possiamo partecipare alla vita trinitaria nel tempo presente e nella gloria futura. L'evento pasquale, allora, non rivela solo il volto trinitario di Dio Amore, ma in esso anche il volto dell'uomo e il senso di tutta la storia.
Meditiamo, dunque, l'azione dello Spirito verso l'uomo, e i frutti che dalla Sua comunicazione possiamo gustare. La Trinità, unità e comunione del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo nell'Amore, si comunica all'uomo (Gv 14,15-16). La comunità che ascolta l'Amore dell'origine e ama (v.23), viene riunita intorno all'unità delle tre Persone, divenendo Chiesa, immagine della Trinità, popolo radunato dalle azioni (missioni) dello Spirito. È la Chiesa dello Spirito che dimorando in essa e nei credenti (v.23) la rinnova continuamente, la guida verso la verità e la unifica nella comunione e nel servizio (Lumen Gentium 2-3). La comunione, intesa come fraternità cristiana, è la finalità dell'annuncio del Vangelo, la manifestazione concreta della presenza dello Spirito che "abita" in noi (Rm 8,11); ancora, l'effetto diretto causato dall'incontro con il Signore Gesù. La Chiesa, quindi, è la comunione dello Spirito, non solo nel senso di essere suscitata dalla sua azione nella partecipazione alla vita divina, ma anche perché nella sua comunione fraterna è reso visibile agli uomini il segno dell'amore, ovvero il mistero della sua presenza. La comunione realizzata dallo Spirito nei credenti è la santità: lo Spirito santifica la Chiesa, unificandola nella comunione. Per questo motivo, la Chiesa radunata dallo Spirito, è la comunione dei santi, delle donne e degli uomini, cioè, che fanno parte della comunione dello Spirito Santo.
La forza che non spezza questa comunione è data dallo Spirito: la Chiesa vive per la presenza ininterrotta dello Spirito che grida in noi "Abbà! Padre!" (v.11), e per mezzo di Cristo, ci unisce al Padre nel tempo e nell'eternità.
Comunione significa testimoniare l'Amore; per cui tutta la comunità cristiana è chiamata ad annunciare lo stesso Amore: è missionaria per natura. È nello slancio missionario che Cristo, nello Spirito, è presente in mezzo a noi. Lo Spirito rende la Chiesa comunità che serve nella carità, nell'impegno per la liberazione e la contestazione di ogni meta terrena: di tutti deve essere coscienza critica, richiamo all'origine dell'Amore e alla destinazione ultima (la vita eterna), forza stimolante la pace e la giustizia. Ritorna, ora, la necessità, per la Chiesa, di essere santa. La santità nel popolo di Dio si fonda sull'appartenenza a Cristo: noi, suoi discepoli, per adempiere la missione salvifica, dobbiamo corrispondere, nella libertà, al dono che la Trinità elargisce a tutti i battezzati. Se Dio è Amore, l'essenza del dono è la carità. La santità è adesione libera al disegno divino, risposta che porta a dare gratuitamente quanto gratuitamente ci è stato donato; secondo le forze ricevute, il dono esige accoglienza e risposta, in tutto obbedienti alla volontà del Padre, consacrati alla gloria di Dio e al servizio del prossimo. Amen.