Omelia (19-05-2013)
padre Ermes Ronchi
Rimanere, insegnare, ricordare

Il Padre vi darà un altro 'Paràclito': nome che si­gnifica 'Colui che è chia­mato accanto', 'Uno accanto a noi', a no­stro favore, non 'contrò di noi; perché quando anche il cuore ci accusi, ci sia qual­cuno più grande del nostro cuore: nostro Difensore. Per­ché quando siamo sterili e tristi, sia accanto come ven­to che porta pollini di pri­mavera, come fuoco che il­lumina la notte: Creatore e Consolatore. Perché quando siamo soli, di solitudine ne­mica, sia colui che riempie la casa, il Dio vicino, che av­volge, penetra, fa volare ad altezze nuove i pensieri, dà slancio a gesti e parole, sulla misura di quelli di Cristo.
Rimarrà con voi per sempre, vi insegnerà ogni cosa, vi ri­corderà tutto quello che vi ho detto. Tre verbi pieni di bel­lissimi significati profetici: «rimanere, insegnare e ri­cordare». Che rimanga con voi, per sempre. Lo Spirito è già qui, ha riempito la casa. Se anche io non sono con Lui, Lui rimane con me. Se anche lo dimenticassi, Lui non mi dimenticherà. Nes­suno è solo, in nessuno dei giorni.
Vi insegnerà ogni cosa: lo Spi­rito ama insegnare, accom­pagnare oltre verso paesag­gi inesplorati, dentro pen­sieri e conoscenze nuovi; so­spingere avanti e insieme: con lui la verità diventa co­munitaria, non individuale.
Vi ricorderà tutto: vi riporterà al cuore gesti e parole di Ge­sù, di quando passava e gua­riva la vita e diceva parole di cui non si vedeva il fondo.
Pentecoste è una festa rivo­luzionaria di cui non abbia­mo ancora colto appieno la portata. Il racconto degli At­ti degli Apostoli lo sottolinea con annotazioni precise: venne dal cielo d'improvviso un vento impetuoso e riempì tutta la casa.
La casa dove gli amici erano insieme. Lo Spirito non si la­scia sequestrare in luoghi particolari che noi diciamo riservati alle cose del sacro. Qui sacra diventa la casa. La mia, la tua, tutte le case so­no ora il cielo di Dio.
Venne d'improvviso, e i di­scepoli sono colti di sorpre­sa, non erano preparati, non era programmato. Lo Spiri­to non sopporta schemi, è un vento di libertà, fonte di li­bere vite. Apparvero lingue di fuoco che si posavano su ciascuno. Su ciascuno, su ciascuno di noi. Nessuno esclu­so, nessuna distinzione da fare. Tocca ogni vita, è crea­tore e vuole creatori; è fuoco e vuole per la sua Chiesa co­scienze accese e non intor­pidite o acquiescenti.
Lo Spirito porta in dono un sapore di totalità, di pienez­za, di completezza che Gesù sottolinea per tre volte: inse­gnerà ogni cosa, ricorderà tutto, rimarrà per sempre. E la liturgia fa eco: del tuo Spi­rito Signore è piena la terra.
In Lui l'uomo, e il cosmo, ri­trovano la loro pienezza: a­bitare il futuro e la libertà, a­bitare il Vento e il Fuoco, co­me nomadi d'Amore.