Omelia (29-09-2012)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Giovanni 1,47-51

Vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell'uomo
Gv 1,47-51


Come vivere questa Parola?

È bello percepire l'amichevole presenza degli angeli, messaggeri di grandi eventi nella storia della salvezza. Tra questi amici di Dio, tre servono Dio in un ministero particolare:

* Michele, "chi è come Dio?" che combatte contro il male quale protettore di Israele e della Chiesa.
* Gabriele, "Colui che reca lieti annunci", come l'annunciazione a Maria.
* Raffaele, "medicina di Dio" che discretamente porta guarigione.

"Vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell'uomo": Dio è al centro, con suo Figlio e gli angeli sono chiaramente al servizio. È questa la loro importanza teologica: per noi costante e continuo esempio di servizio, un servizio specifico, portare il messaggio di Dio.

Gli angeli sono la presenza di Dio, sono i segni della sua presenza, del suo amore, della sua provvidenza. È Dio che in loro si manifesta per noi . Sono aiuto da Dio, segno che Dio viene per ciascuno di noi . Ci aiutano ad essere in contatto con Dio, scendendo e salendo...continuamente in relazione: Dio con noi, noi con Dio .
Di solito accogliamo il mistero dell'incarnazione del "Dio-con-noi" senza troppo problematizzare. Invece il "noi-con-Dio" può essere una sfida, perché a noi, povere persone umane, piace scappare via dall'amore di Dio... Allora gli arcangeli possono aiutarci ad essere un po' più simili a Natanaèle, "davvero un Israelita in cui non c'è falsità". Possono aiutarci a non ingannare noi stessi, accettando di essere con Dio, quale unica via di crescita spirituale. Possono aiutarci a non ingannare gli altri, trattandoli come figli dello stesso Padre, avendo cura di loro, promuovendo la loro crescita.

Un rilievo interessante: se leggiamo le prime preghiere liturgiche cristiane, del I e II secolo, scopriremo che Gesù Cristo era chiamato "Angelo del Padre", nel senso etimologico di "messaggero". È un chiaro invito per noi a far diventare la nostra vita un segno continuo, un annuncio, un messaggio della presenza di Dio. E particolarmente messaggi della presenza di Dio per i giovani . E prima di tutto per ciascuno/a, reciprocamente, nelle famiglie, comunità, gruppi in cui viviamo: la nostra vita diventi un bel regalo, un bel messaggio per ogni persona che incontriamo.

Preghiamo con Natanaèle, rinnovando il nostro atto di fede: "Tu sei il Figlio di Dio. Tu sei il re di Israele!"
È questo il grido della fede e dell'amore.
Come discreti protettori del nostro cammino, Michele, Gabriele e Raffaele ci accompagnino nel cammino della fede, perché "la Parola del Signore corra e sia glorificata"(2 Ts 3,1) e il nostro rapporto con Cristo Signore sia sempre più saldo.


La voce di un testimone

Dammi la forza d'amare coloro, dapprima, che non ci amano,
coloro, dapprima, che non amano nessuno,
coloro per i quali, quando l'Ora suona, tutto è finito, per sempre.
Raoul Folllereau