Omelia (17-10-2010)
Giovani Missioitalia
29 Domenica del T.O. (Anno C)

In questo Vangelo il Signore rivolge una domanda fondamentale: "Ma il Figlio dell'uomo quando verrà, troverà la fede sulla terra?". Io mi pongo una domanda ancora più profonda, tentando di modificare il testo ma lasciandone il senso:
"Il Figlio dell'uomo quando verrà...troverà ancora dei cristiani che hanno saputo testimoniare la propria fede?"
Questa è la sfida, l'invito che Gesù ci rivolge!!! Nella domanda non si parla di salvarsi l'anima, in che modo raggiungere la mistica, ma si parla di questo dono della fede che ci è stata donata gratuitamente nel battesimo, ma che nel corso degli anni rischiamo di "barattarla" correndo dietro a tante realtà che ci allontanano da quella vera, Gesù Cristo.
La gente non ha bisogno di parole astratte, di speculazioni sulla dottrina della fede, il mondo di oggi . La strada da percorrere è quella della testimonianza vivente di quel Cristo che abbiamo ricevuto e desideriamo condividere con gli altri.
Personalmente, in Bangladesh, la testimonianza della fede è stata una delle più grosse sfide di questi ultimi tre anni e mezzo.
, un po' come la vedova del Vangelo di questa Domenica.
Nel mondo bengalese, la gente (i cristiani) quando hanno una richiesta ti "importunano" fino all'inverosimile fintantoché non ottengono qualcosa.
La categoria delle vedove, anche in Bangladesh è quella più indifesa. Per una donna, alla quale muore il marito oppure viene abbandonata, sopravvivere diventa una tragedia. Per poter sfamare i propri figli deve accettare qualsiasi proposta, anche se sottopagata e senza alcun rispetto per i suoi diritti.
Nel mio girare per i villaggi cristiani, come non accogliere la richiesta di quella mamma che ha tre o quattro figli e mi chiede la possibilità di prenderne qualcuno all'orfanotrofio della parrocchia. Una richiesta insistente, di fronte alla quale, al di là del proprio credere, della propria fede, non puoi fare a meno che accettare il suo figlio nell'orfanotrofio.
Ecco che questa fede testimoniante diventa accoglienza, consolazione, sostegno, segno di speranza per tutti.
La gente del Bangladesh, come in altre parti del mondo, non cerca quella carità spicciola con la quale desideriamo accomodare la nostra coscienza, cerca solo GIUSTIZIA!
La vedova nel Vangelo, se leggiamo bene, fa una richiesta ben precisa: "Fammi giustizia...". Lei si rivolge al giudice, gli dice chiaramente: "questo è il tuo mestiere...datti da fare".
Ricevere giustizia non è cosa facile in Bangladesh, soprattutto per coloro che come la vedova, appartengono a quella fascia di deboli a cui nessuno da importanza.
In diverse occasioni, siamo dovuti intervenire in difesa dei nostri fuoricasta (Rishi) a causa di ingiustizie nei loro confronti, ad esempio il non essere iscritti a scuola solo per il fatto di provenire da una casta bassa etc.
Di fronte a queste ingiustizie, come rimanere in silenzio, non serve una fede silenziosa, ma una fede che diventi testimonianza profetica affinché l'altro sia rispettato nella sua dignità di persona umana per sentirsi, quindi, amato da Dio.
Il Papa nel suo messaggio dice: "Gli uomini del nostro tempo...chiedono ai credenti non solo di parlare di Gesù, ma di far vedere Gesù, far risplendere il volto del Redentore in ogni angolo della terra...".
Infine, cari amici, accogliamo ciò che ci dice il Vangelo concretizzato nelle parole del nostro Papa Benedetto XVI, facciamo in modo che la nostra fede non sia qualcosa di annacquato, ma qualcosa che possa dare sapore alla vita di tanta gente.

In Cristo, Shanti, Inshallah

Domande o provocazioni?

  • L"Il Figlio dell'uomo quando verrà...troverà ancora dei cristiani che hanno saputo testimoniare la propria fede?" provate a rispondere a questa provocazione.
  • Guardando il proprio territorio, comunale, di quartiere, parrocchiale, come posso essere testimone vivente attraverso gesti di consolazione, di sostegno etc.?
  • Nel mio territorio esistono categorie di persone, che per il loro stato, subiscono ingiustizie oppure non sono rispettate nei loro diritti?



Dalla nuova newsletter di Missio giovani, il commento di Padre Giovanni Gargano, dal Bangladesh, al Vangelo della 29ima Domenica del Tempo Oridnario