| Omelia (21-11-2010) |
| Giovani Missioitalia |
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34 Domenica del T.O. (Anno C) In questa domenica comunemente chiamata la "festa di Cristo Re dell'Universo" siamo invitati a guardare questo Signore che diventa "re", cioè Signore dell'Universo, non sedendosi su un trono con in mano uno scettro dorato e luccicante e tanto di corona sulla testa. Il suo trono è la croce, la sua corona piena di spine È su questo trono che Gesù manifesta all'umanità che attraverso il dono di se stesso la salvezza entra a far parte di questo mondo. Prendendo spunto da una notizia letta da Asia News (www.asianews.it) non c'è miglior commento che possa far parlare questo testo attraverso la testimonianza di Asia Bibi: Punjab, donna cristiana condannata a morte per blasfemia Per la prima volta una donna viene condannata a morte per questo "reato" in Pakistan. La legge sulla blasfemia è stata introdotta nel 1986 dal dittatore pakistano Zia-ul Haq ed è diventata uno strumento di discriminazioni e violenze. La norma del codice penale pakistano punisce con l'ergastolo chi offende il Corano e con la condanna a morte chi insulta Maometto. Asia Bibi, madre di due bambini, operaia agricola di 37 anni, ha ricevuto la sua sentenza da un tribunale del Punjab domenica sera. E' stata giudicata colpevole di blasfemia, commessa di fronte ad alcuni colleghi di lavoro, in una discussione molto animata avvenuta nel giugno 2009 a Ittanwali. Alcune delle donne che lavoravano con lei cercavano di convincerla a rinunciare al cristianesimo e a convertirsi all'islam. Durante la discussione, Bibi ha risposto parlando di come Gesù sia morto sulla croce per i peccati dell'umanità, e ha chiesto alle altre donne che cosa avesse fatto Maometto per loro. Le musulmane si sono offese, e dopo aver picchiato Bibi l'hanno chiusa in una stanza...una piccola folla si è radunata e ha cominciato a insultare lei e i bambini. Bibi inoltre è stata multata dell'equivalente di due anni e mezzo di del suo stipendio. Un'altra donna cristiana, Martha Bibi (non è parente di Asia), è sotto processo per blasfemia a Lahore. O sorella Bibi, donna di Dio, madre amata dal Signore figlia eletta perché scelta da Dio a portare nel mondo la sua salvezza. O sorella Bibi, testimone dell'umanità, davanti al tuo coraggio tutti noi chiniamo il capo sentiamo la piccolezza del nostro essere cristiani. Ma tu ci dici: Non chinate il capo Tenete alta la vostra testa e con coraggio testimoniate che Gesù è morto sulla croce per i peccati dell'umanità. Non hai creduto nelle legge degli uomini, non hai avuto paura della legge che ti potesse condannare, hai creduto fino in fondo che solo donando la vita fino in fondo la salvezza è possibile in questo mondo. Anche te insultata, picchiata derisa e multata. Ma tu, nella tua bontà come Gesù dalla croce, hai saputo perdonare donando a tutti quell'amore gratuito che non avrà mai fine. Per te sicuramente è stato spontaneo rispondere a chi voleva farti rinnegare la tua fede sentendo risuonare nel tuo cuore quelle parole di Gesù: Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Grazie, amica Bibi, sorella dell'umanità non ti vedo come una perseguitata cristiana, ci dici soltanto che questo deve essere la nostra normalità, la caratteristica che deve accompagnare la nostra vita. Noi preghiamo per te perché tu possa ottenere giustizia ma sempre pronta ad accettare qualsiasi sentenza. Amen DOMANDE O PROVOCAZIONI?
SHANTI Dalla nuova newsletter di Missio giovani, il commento di Padre Giovanni "Giuà" Gargano, Bangladesh, al Vangelo della 34ima Domenica del T.O., dell'anno C. |