Omelia (14-10-2011)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commento su Romani 4,4-5

A chi lavora, il salario non viene calcolato come dono, ma come debito; a chi invece non lavora, ma crede in Colui che giustifica l'empio, la sua fede gli viene accreditata come giustizia. (Rm 4,4-5)

Come vivere questa Parola?

Paolo, afferrato da Cristo sulla via di Damasco, sa bene, per esperienza personale, che la nota dominante della salvezza è la gratuità. Segnato da quell'incontro, egli dichiara di non conoscere e di non voler conoscere altro che la croce di Cristo, il segno più eloquente e sconvolgente di un amore e di una conseguente salvezza totalmente immeritata.
È con lo sguardo illuminato da essa che legge la storia, anche quella di cui Israele tanto si gloriava. Una storia tutta all'insegna del dono.

È in questo contesto che si situa il paragone, applicato ad Abramo, del disoccupato che non ha alcun diritto alla paga a fronte del salariato a cui il compenso è dovuto.
Il grande patriarca non poteva vantare alcun titolo che gli desse diritto alla salvezza: al momento della chiamata era un pagano non ancora circonciso, nell'ignoranza totale della Legge che Dio avrebbe dato ai suoi discendenti e quindi nell'impossibilità di osservarla. Solo il suo fidarsi e affidarsi ciecamente alla Parola di Dio, il suo credere alle promesse, il suo sperare contro ogni speranza lo hanno spalancato ad accogliere il dono della giustificazione. Ed è diventato il padre dei credenti, il nostro padre, di cui dobbiamo ripercorrere la strada nell'umile consapevolezza che la santità chiede solo il nostro fiducioso aderire a Cristo.

Vengo a te, Signore, mendicante di luce, di grazia, di amore. Vengo a te, sorgente di Vita, per abbeverarmi alla tua onda ed essere rigenerato dalla tua croce.

La voce di un padre apostolico

Noi che siamo stati chiamati dal divino volere alla fede in Gesù Cristo, non possiamo renderci giusti da noi stessi, con la nostra sapienza o intelligenza, con la nostra religiosità o le nostre opere compiute con cuore puro, ma veniamo giustificati dalla fede.
S.Clemente