Omelia (30-09-2011) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Commento su Luca 10,13 "Guai a te, Corazin, guai a te Betsàida! Perché, se a Tiro e Sidona fossero avvenuti i prodigi che vennero in mezzo a voi... si sarebbero convertite" Lc 10,13 Come vivere questa parola? Il Vangelo di oggi continua il tema della missione dei settantadue discepoli, missione sovente ardua e non priva di difficoltà, fino al rifiuto di Gesù e del suo messaggio di salvezza. ‘Guai a te!' non è una condanna ma un grido del Signore misericordioso che si duole del nostro rifiuto. Confrontando le città privilegiate dalla presenza e dalla parola di Gesù, Betsaida e Cafarnao, a Tiro e Sidone, città considerate sinonimo del peggio che può esserci, Gesù vuol far comprendere l'enormità del peccato che va oltre l'atto materiale: accecando le persone, chiudendole di fronte alla verità, banalizzando la dignità e la libertà umana, fino a giungere all'esclusione di Dio dalla propria vita. Quindi si coglie la forza del grido di Gesù: un grido appassionato di amore smisurato che vuole giungere alle orecchie e al cuore di ogni uomo e di ogni donna con parole di vita eterna, offrendo a ciascuno la possibilità di scegliere Dio: "Chi ascolta voi ascolta me. Chi disprezza voi, disprezza me. E chi disprezza me, disprezza colui che mi ha mandato". Oggi, nella mia pausa contemplativa, rifletto sul male che provoca il rifiuto di Dio: mi strappa la mia eredità, conquistata da Gesù Cristo. È una tremenda responsabilità rifiutare l'Amore che diede origine al mio essere, alla mia vita. Signore Gesù, vorrei essere annunciatore efficace del tuo Vangelo di salvezza per tutti coloro che avvicino; aiutaci tutti ad accostarci alla tua Parola con cuore umile, libero e accogliente. La voce di un testimone dei nostri giorni La casa è il centro del mio essere dove sento la voce che dice:"Tu sei il mio figlio prediletto", la stessa voce che ha dato vita al primo Adamo e ha parlato a Gesù, il secondo Adamo. E' la voce mai interrotta dell'amore che parla dall'eternità e dà vita e amore. Ogniqualvolta vien udita quella voce, so di essere a casa con Dio e non ho niente da temere. Henri Nouwen |