Omelia (23-01-2011)
Casa di Preghiera San Biagio FMA
Commenti su 1a Lettera ai Corinzi 1,10

Non vi siano divisioni tra voi, ma siate in perfetta unione di pensiero e di sentire. 1Cor 1,10

Come vivere questa Parola?

Paolo scrive ai cristiani di Corinto dove egli stesso aveva fondato la chiesa: una chiesa vivace, ma dove presto serpeggiò la divisione. C'era chi si era fatto discepolo di Apollo, un giudeo-alessandrino della scuola di Filone; c'erano dei giudei-cristiani provenienti dalla Palestina che volevano far riferimento solo a Pietro; altri si vantavano di essere di Paolo: Perfino era sorto un partito di Cristo! Ma Paolo reagisce con forza: "Cristo è stato forse diviso? Paolo è stato crocifisso per voi?"

Nell'invito a bandire ogni divisione pervenendo a una "perfetta unione di pensiero e di sentire" è la consapevolezza profonda che aprirsi al Regno di Dio e alla sua giustizia vuol dire scoprire una relazionalità positiva. Essa è fatta di rapporti che ci uniscono gli uni agli altri e che, proprio dentro questo tessuto unitivo, esprimono anche agli altri che il Regno di Dio è lì: Lui stesso è presente dove i fratelli si amano. Non è antichissimo il canto "Ubi caritas et amor Deus ibi est"?

In questo ottavario di preghiera per l'unità dei cristiani, quanto è propizio questo invito che Paolo rivolge anche a noi oggi!

Oggi, nella mia pausa contemplativa, cercherò in me ciò che crea divisioni o tendenze rigide all'uniformità più che all'unità. Chiederò al Fuoco dello Spirito Santo di fondere in me ciò oppone e divide.

Signore, manda il fuoco del tuo Santo Spirito dentro il mio cuore, purifica, distruggi tutto quello che non è pace in me e con gli altri.

La voce di un cardinale

Noi siamo abituati a parlare della conversione degli altri. Ma la conversione deve iniziare in noi stessi. Non dobbiamo osservare la pagliuzza nell'occhio del fratello mentre non ci accorgiamo della trave che abbiamo nel nostro occhio (cfr Mt 7, 3). L'ecumenismo ci incoraggia ad esercitare autocritica. Non gli altri devono convertirsi, noi tutti dobbiamo convertirci a Cristo.
Card. Walter Kasper