Omelia (23-01-2011)
Gaetano Salvati
In cammino dietro Gesù

Il Vangelo di oggi riferisce che Gesù inizia il suo ministero pubblico recandosi in Galilea (v.13), regione lontana dal potere e contaminata da numerosi pagani.
Gesù annuncia la venuta del regno, e lo attua con la sua attività. Con la forza irresistibile della sua parola, chiama i primi discepoli, nucleo germinale del futuro popolo di Dio. Li invita a lasciare ogni cosa, per unirsi a Lui e per formare una nuova famiglia. Al centro della formazione dei discepoli c'è la Sua persona e l'ascolto della Sua parola. I discepoli devono guardare a Lui per comprendere la sua identità e il compito che Gesù ha nei loro confronti (v.19).
La missione del Figlio consiste, allora, nella proclamazione della venuta imminente del regno e nelle guarigioni che l'accompagnavano. Parola e azione sono i due aspetti della sua missione. Annunciando il Vangelo, Gesù proclama che Dio, ora, è intervenuto per salvare il suo popolo e per attuare la sua regalità nel mondo. I miracoli in favore dei sofferenti (v. 23), dei malati, indicano che la missione universale di Cristo è quella di guarire l'umanità oppressa: questa è l'azione immediata del Messia, dell'inviato di Dio.
Noi cristiani, discepoli di Cristo, dobbiamo sforzarci di lasciare ogni cosa, le nostre occupazioni ordinarie, per ascoltare l'invito del Maestro che ci chiama a condividere la sua vita. San Matteo riferisce che Gesù dice ai discepoli di andare dietro di Lui (v. 19). Non dinnanzi. Per questo motivo, non dobbiamo avere paura di seguirLo, perché Egli è la nostra guida, il capo. Lui è la luce del mondo che illumina i nostri passi nel cammino del mondo.
Proseguiamo la nostra strada nella gioia, perché il Signore che ci ha convocati, non ci lascia da soli, marcia con noi, davanti a noi.