Omelia (23-01-2011)
padre Ermes Ronchi
Si converte l'uomo che scopre di essere amato da Dio

La parola inaugurale di Gesù, premessa a tutto il Vangelo è: convertitevi. E subito il «perché» della con­versione: perché il regno si è fatto vicino. Ovvero: Dio si è fatto vicino, vicinissimo a te, ti avvolge, è dentro di te. Allora «convértiti» significa: gìrati verso la luce, perché la luce è già qui. La conversione non è la causa ma l'effetto della tua «notte toccata dall'allegria del­la luce» (Maria Zambrano).
Immaginavo la conversione come un fare penitenza del passato, come una condizione imposta da Dio per il perdono, pensavo di trovare Dio come risultato e ricompensa all'im­pegno. Ma che buona notizia sarebbe un Dio che dà secon­do le prestazioni? Gesù viene a rivelarci che il movimento è e­sattamente l'inverso: è Lui che mi incontra, che mi raggiun­ge, mi abita. Gratuitamente. Prima che io faccia qualcosa, prima che io sia buono, Lui mi è venuto vicino. Allora io cam­bio vita, cambio luce, cambio il modo di intendere le cose. Scrive padre Vannucci: «la verità è che noi siamo immersi in un mare d'amore e non ce ne rendiamo conto». Quando fi­nalmente me ne rendo conto, comincia la conversione. Ca­de il velo dagli occhi, come a Paolo a Damasco. Abbandono le barche come i quattro pescatori, lascio le piccole reti per qualcosa di ben più grande.
Gesù passando vide... Due cop­pie di fratelli, due barche, un lavoro?
No, vede molto di più: in Si­mone bar Jona vede Kefa', Pie­tro, la roccia su cui fondare la sua chiesa; in Giovanni intui­sce il discepolo dalla più fol­gorante definizione di Dio: Dio è amore; Giacomo sarà «figlio del tuono», uno che ha dentro la vibrazione e la potenza del tuono. Lo sguardo di Gesù è u­no sguardo creatore, una pro­fezia. Mi guarda, e vede in me un tesoro sepolto, nel mio in­verno vede grano che matura, una generosità che non sape­vo di avere, strade nel sole. Nel suo sguardo vedo per me la lu­ce di orizzonti più grandi.
Venite dietro a me: vi farò pe­scatori di uomini. Raccogliere­mo uomini per la vita. Li por­teremo dalla vita sepolta alla vita nel sole. Risponderemo al­la loro fame di libertà, amore, felicità.
I quattro pescatori lo seguono subito, senza sapere dove li condurrà, senza neppure do­mandarselo: hanno dentro or­mai le strade del mondo e il cuore di Dio.
Gesù camminava per la Galilea e annunciava la buona novel­la, camminava e guariva la vi­ta.
La bella notizia è che Dio cammina con te, senza condi­zioni, per guarire ogni male, per curare le ferite che la vita ti ha inferto, e i tuoi sbagli d'a­more. Dio è con te e guarisce. Dio è con te, con amore: la so­la cosa che guarisce la vita.
Questo è il Vangelo di Gesù: Dio con voi, con amore.