Omelia (19-12-2010)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Per mezzo di lui (Gesù) abbiamo ricevuto la grazia di essere apostoli, per suscitare l'obbedienza della fede in tutte le genti.

Come vivere questa Parola?
Il messaggio di questa quarta domenica di Avvento è "Rallegratevi!"
E c'è davvero motivo per una grande gioia: "Ecco la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele" (Is 7,14). Si tratta della profezia di Isaia nell'anno 734 a.C., che troverà eco poi nell'annuncio dell'angelo di Dio a Giuseppe, sposo di Maria. La Promessa di Dio sta per avverarsi: Acaz ha rifiutato il segno offertogli da Dio, Giuseppe, figlio di Davide, l'accoglie con fiducia e diventa collaboratore di Dio nel piano di salvezza.
Nella lettera ai Romani, Paolo tira una conseguenza molto concreta da questo avvenimento decisivo nella storia dell'uomo. Egli spiega che in virtù della risurrezione dalla morte di Gesù, nato dal seme di Davide secondo la carne e Figlio di Dio secondo lo Spirito Santo, noi tutti, abbiamo ricevuto la grazia di essere apostoli: "per suscitare l'obbedienza della fede in tutte le genti". Fra questi ‘tutti' ci sono anch'io!

Nella mia pausa di contemplazione, oggi, rifletto sull'atteggiamento di Acaz e di Giuseppe di fronte alla volontà di Dio. E mi interrogo se sono veramente un apostolo che ha una fede profonda che suscita l'obbedienza di fede negli altri.

Signore, la mia incredulità mi pesa e diventa spesso paura di compromettermi o vincolarmi. Accresci la mia poca fede; dammi il coraggio di testimoniarti e così suscitare la fede anche negli altri.
Vieni, Signore Gesù!


La voce di una grande guida spirituale
Una volta percepiti i segni inequivocabili di questo agire (di Dio in noi) dovremmo prestarci ad essi interamente, anima e corpo.
Andrè Louf