| Omelia (05-12-2010) |
| padre Paul Devreux |
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Oggi il Vangelo ci parla di Giovanni Battista che è stato un grande perché ha saputo vedere e capire quali erano i bisogni del suo popolo, tant'è vero che tutti andavano da lui. Vede che ci sono sempre più poveri e situazioni d'ingiustizia, per cui pensa: "Se lo vedo io, lo vede anche il Signore e certamente verrà e non tarderà perché solo lui è in grado d'aiutarci". Ha preannunciato che certamente Dio sarebbe intervenuto mandando qualcuno più forte di lui per aiutare questo popolo. Pertanto si è messo all'opera perché tutti fossero pronti per accogliere la venuta del Signore. L'unico suo sbaglio è stato quello di pensare che il Signore sarebbe intervenuto come sarebbe intervenuto lui, se ne avesse avuto le capacità, o come pensiamo noi a volte di poter risolvere certi problemi semplicemente eliminando i cattivi e premiando i buoni. Il Signore verrà effettivamente, ma memore del tentativo rivelatosi inutile del diluvio universale, farà una cosa nuova, che Giovanni non poteva prevedere. Comincerà col farsi così piccolo da poter stare in un neonato qualsiasi, e quando Giovanni parla e battezza, l'ha già fatto, e ormai è un adulto, che non viene con la pala, ma da umile pellegrino che verrà ad ascoltarlo. Gesù e Giovanni Battista diventeranno amici, anche se Giovanni rimarrà sempre perplesso per le scelte di Gesù, come noi tante volte rimaniamo perplessi nei confronti di Dio e di ciò che permette nella nostra vita e nella vita dei nostri fratelli. Proviamo anche noi ad ascoltare i consigli di Giovanni Battista per prepararci ad accoglierlo e diventare anche noi suoi amici. |