| Omelia (21-11-2010) |
| padre Paul Devreux |
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Oggi segna la fine dell'anno liturgico, e lo concludiamo facendo una solenne dichiarazione, frutto del cammino di tutto l'anno: diciamo che Gesù-Cristo, per noi, è il Re dell'universo. Ma per dire questo è importante prima definire cos'è un re, cosa deve fare? E' colui che viene scelto da tutto il popolo per tutelare il bene della comunità, organizzarne la difesa e gestirne la giustizia, come vediamo che viene scelto Davide nella prima lettura. Quindi deve avere un forte carisma per saper tenere unito il popolo, promuovendo la solidarietà, e soprattutto deve amare questo popolo. Segno di autenticità è che si consuma e si impoverisce per aiutare tutti, come i genitori con i figli. Oggi c'è qualcuno che mi fa questo servizio? E' bello scoprirne qualcuno e c'è tanta gente che lo fa semplicemente facendo bene il suo dovere; quelli sono i re e i governanti di oggi, quelli che fanno sì che tante cose vanno bene e, solitamente, non si notano e non fanno notizia. Fanno notizia più facilmente quelli che fanno del male. Ma è anche importante domandarsi se io mi sto impegnando per poter essere un buon re per qualcuno; perché spesso vedo che chi critica i re critica e basta, mentre chi fa e cerca di costruire qualche cosa, sa quanto è difficile costruire e governare, e quindi sa anche che prima di criticare bisogna avere una proposta alternativa da presentare con umiltà e timore. Ma io, chi scelgo come re? Da chi desidero dipendere? A chi consegno la mia vita e il mio futuro? Chi servo volentieri? Io scelgo Gesù, perché ha saputo essere re anche di quei due uomini crocifissi accanto a lui, aiutandoli in una situazione di estrema debolezza e sofferenza che ha voluto condividere con loro. E' brutto soffrire fisicamente ma anche vedere che tutti mi preferiscono morto che vivo. Uno lo ha aiutato lasciandogli la libertà di inveire su di lui e di prenderlo in giro, scaricando su di Lui un po' del suo malessere, come fa' chi bestemmia; e l'altro Gesù riesce a servirlo addirittura dandogli una speranza per il futuro; e che speranza! Se Gesù è riuscito ad aiutare questi due, certamente saprà continuare ad aiutare me anche nel futuro, che senza di lui può spaventarmi. Sia scelto e lodato Gesù Cristo, Re dell'universo, l'unico che ci ama da morire! |