Omelia (14-11-2010)
Omelie.org (bambini)


Penso che tutti voi, bambini, la domenica andate in Chiesa insieme ai vostri genitori per la Santa Messa. Com'è la vostra chiesa? È grande? È piccola? È luminosa? È antica, è moderna?
Sapete all'inizio del cristianesimo, non esistevano chiese, la Messa, veniva celebrata nelle case dei credenti, una domenica da una famiglia, una domenica da un'altra e così via. Quelle case erano chiamate le "chiese domestiche". In seguito, però, quando i cristiani sono cresciuti di numero non era più possibile stare tutti dentro una casa, così qualcuno ha pensato di costruirne una grande che potesse contenere tutti coloro che credevano in Gesù. Ecco come sono nate le chiese.
Una chiesa in genere, viene costruita lì dove ci sono tante case, tanti palazzi, cioè tanta gente.
Da noi, in Italia, ci sono tante chiese, chiese di tutte le dimensioni: chiese piccole nei piccoli paesi di montagna, e chiese grandi nelle città. Pensate per esempio alla basilica di San Pietro, tutti voi qualche volta l'avrete vista almeno per televisione! Chi poi abita a Roma o ha avuto l'occasione di andare a Roma, certamente sarà entrato in questa chiesa che è la più grande del mondo.
Pensate che per costruirla ci sono voluti tanti e tanti anni addirittura un secolo! La costruzione è cominciata il 18 aprile del 1506 e si è conclusa nel 1626. Un periodo davvero lungo.
Tanti architetti si sono succeduti e il progetto ultimo è quello del grande Michelangelo Buonarroti. I papi del tempo la vollero fare proprio bella: un casa speciale per il Signore per tutti i credenti sparsi nel mondo. Per questo l'avevano voluta grande, anzi grandissima. Questa grande Chiesa era stata adornata con pietre preziose, marmi pregiati, opere d'arte di una bellezza indescrivibile.
Ancora oggi persone credenti e non, la visitano per la sua bellezza e per la genialità architettonica del grande Michelangelo, oltre che per le opere d'arte in essa racchiuse.
Voi vi chiederete ma cosa centra tutto questo con il vangelo di oggi?
C'entra tanto, perché Gesù, ci racconta il vangelo di oggi, si trova a passare davanti al Tempio di Gerusalemme: (il Tempio una costruzione bellissima voluta dal Re Salomone), e sente i commenti della folla davanti a quella bella opera: "Guarda che belle pietre!", "guarda che belle sculture" "I marmi poi sono rari sono stati portati da lontano..."
Quelle persone lodavano le mura del Tempio dimenticando che quel luogo era la casa di Dio.
Per questo Gesù commentando i loro discorsi dice: "di tutto quello che vedete non rimarrà che un cumulo di sassi".
Per dire: le cose si logorano e finiscono prima o poi. Dicendo così, vuole aiutare la gente e noi a capire che, se è vero che Dio è contento delle cose belle che costruiamo per lui, lo è molto di più se costruiamo la nostra vita bella.
Perché è la nostra vita il tempio bellissimo che Dio vuole abitare. E quando un tempio è bello è bello sempre anche se ha molti anni, e la gente rimane ugualmente ammirata.
Come si fa a rendere la nostra vita bella? La bontà rende la vita bella, la gioia, la cortesia, la generosità, il servizio, la disponibilità, la preghiera, l'ascolto della Parola di Dio, l'attenzione, la responsabilità, la fedeltà, il rispetto, in sintesi mettere in pratica gli insegnamenti di Gesù.
Mi capite vero bambini? Costruire è faticoso e costruire bene la propria vita anche. Ma è ciò che chiede Gesù a noi in questa domenica. Solo così saremo suoi Testimoni, cioè persone che mostrano con le azioni, con i fatti, con il comportamento, la loro fede in Lui.
Ci sono stati testimoni che hanno dato la vita per Gesù e per i fratelli. Forse ne conoscete qualcuno, io vi racconto di un vescovo Oscar Romero, un vescovo del Salvador un paese dell'America Latina, il quale difendeva i poveri secondo l'insegnamento di Gesù, e cercava di ottenere dal governo leggi giuste per loro. Questo vescovo era molto amato dal popolo e questo dava tanto fastidio ai capi del governo che un giorno hanno deciso di ucciderlo. Una sera mentre celebrava la Santa Messa è arrivato un militare che gli ha sparato ferendolo a morte.
A noi non verrà chiesto questo sacrificio, però siamo chiamati ugualmente a mostrare nella nostra vita la bellezza non solo apparente, ma quella bellezza che nasce dal cuore, un cuore che sta unito al Signore, un cuore che sa ascoltare la sua parola e si impegna a metterla in pratica. Buona domenica.

Commento a cura di Sr. Piera Cori