Omelia (31-10-2010) |
mons. Gianfranco Poma |
E' andato ad alloggiare nella casa di un peccatore Anche nella domenica XXXI del tempo ordinario leggiamo una pagina splendida e molto nota del Vangelo di Luca: � l'incontro di Ges� con Zaccheo (Lc.19,1-10). Nella parte del cap.18 omessa dalla lettura liturgica, Luca descrive l'incontro di un altro uomo, un capo, con Ges�. Alla richiesta di Ges�: "Una cosa sola ti manca: va', vendi quello che hai, dallo ai poveri e avrai un tesoro nei cieli, poi vieni, segui me", quello risponde allontanandosi, triste, perch� era molto ricco. Allora Ges�, commenta Luca, "avendo visto che era diventato triste, disse: Quanto difficilmente coloro che hanno ricchezze entreranno nel regno di Dio! E' pi� facile che un cammello entri nella cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio". A questo punto, continua Luca, "coloro che avevano sentito, dissero: E chi pu� essere salvato? E Ges� allora disse loro: Ci� che impossibile per gli uomini, � possibile per Dio". (Lc.18,18-27) La pagina che oggi leggiamo pone al centro precisamente un uomo ricco, e mostra l'azione di Dio che rende possibile l'impossibile, facendo gustare la gioia della salvezza a chi con le proprie forze aveva raggiunto la ricchezza ma non la felicit�. Ges� � giunto a Gerico, l'ultima tappa del viaggio verso Gerusalemme: qui Ges� si ferma e Luca crea una specie di pausa narrativa nella quale riassume tutti i temi gi� affrontati durante il viaggio, mettendo in scena diversi personaggi che incontrando Ges�, trovano risposta alla loro implorazione. Cos�, Luca servendosi dell'unit� geografica, tiene insieme una complessa unit� tematica. Gerico � la citt� che si trova a trecento metri sotto il livello del mare: occorre salire per arrivare a Gerusalemme; � la citt� che Dio ha donato a Giosu� che entrava nella terra promessa e che non era riuscito a conquistare con le sue forze. Gerico diventa il simbolo del passaggio dalla povert� alla situazione nuova di una umanit� realizzata, non per opera delle forze dell'uomo, ma per dono di Dio. E questo � appunto il tema che Luca illustra nella sosta di Ges� a Gerico: la vera ricchezza dell'uomo � la vita pienamente realizzata, quella che il linguaggio biblico chiama la salvezza, che l'uomo non pu� raggiungere con le sole sue forze ma che Dio gli dona gratuitamente quando la implora dal profondo del suo cuore. Zaccheo ha vissuto questa esperienza, e il Vangelo la propone a noi perch� nella Liturgia anche noi la viviamo. Ges� � entrato e sta percorrendo la citt� di Gerico: Ges� � la presenza di Dio che � disceso nel profondo dell'umanit� e ne percorre tutta l'esperienza. Questo brano � di una densit� inesauribile: Luca tratteggia un quadro con pennellate decise ed essenziali, tocca al lettore o all'ascoltatore liturgico, tocca a ciascuno di noi farlo vivere, sentirlo con la nostra sensibilit�, e storia personale. Ges� � il Dio presente: suscita una fede che libera l'uomo dal male che lo opprime, capovolge le situazioni della vita dell'uomo, ma chi � questo Ges�? "Ed ecco, un signore di nome chiamato Zaccheo: e questo era capo dei pubblicani e questo era ricco". Luca insiste nella descrizione di Zaccheo: doveva essere ben noto a Gerico, � uomo di potere ed � uomo ricco. Poteva essere soddisfatto di quello che era e di quello che aveva: la sua vita sarebbe stata chiusa, finita, morta. Ma Zaccheo � ancora vivo: "cercava di vedere Ges�". I verbi all'imperfetto usati qui da Luca non si limitano a descrivere un fatto, ma piuttosto una situazione che dura, una passione che accompagna l'uomo. Nel profondo dell'uomo potente e ricco rimane una domanda, una implorazione che non pu� essere eliminata se l'uomo � sincero con se stesso: cercava Ges�, cercava di vedere Ges�, "chi �". "Chi � Ges�": quest'uomo che � entrato nella storia per rendere visibile l'invisibile. "Cercava di vedere Ges�, chi �": la frase di Luca � proprio cos�. Esprime la curiosit� di Zaccheo, ma esprime anche molto di pi�: l'insopprimibile tensione dell'uomo verso il mistero che Ges� immette nella storia. "E non poteva per la folla, perch� era piccolo di statura". Anche questa frase pu� essere letta in molti modi: certo nel senso immediato, narrativo, ma si pu� pensare anche che Zaccheo, uomo potente e ricco, abbia il suo nome da difendere: il prestigio di cui gode di fronte alla folla gli impedisce di lasciar uscire dal profondo del suo cuore il bisogno di Dio che lo inquieta: anche Zaccheo � un piccolo uomo. E ancora una volta Zaccheo dimostra di essere un uomo vivo: non ha paura della sua piccolezza, non fa calcoli sulla sua figura di fronte alla folla, semplicemente decide: "correndo avanti, sal� su un sicomoro per vedere Ges�, che stava per passare". Vedere Ges� in quell'attimo nel quale egli stava passando nella sua vita, non perdere Ges�: Zaccheo ha percepito in quell'attimo che Ges� � il senso pieno della sua vita. Adesso entra Ges� nella sua vita: ma chi � questo Ges� che sta l� sotto e lo chiama, mentre lui, per vederlo si � innalzato? "Zaccheo, in fretta, scendi: oggi infatti nella tua casa bisogna che io rimanga": anche questa frase, richiede un impegno personale particolare, se ne vogliamo capire la densit� del contenuto. Zaccheo � invitato a "discendere", ad abbandonare la sua autostima, il potere, la ricchezza: solo discendendo potr� accogliere Ges� che gli rivela il senso della sua missione. Ges� � la presenza di Dio, la vita, l'amore che vuole rimanere con lui, riempire la sua vita, il suo tempo, i suoi spazi ("oggi" e "la tua casa"). E Zaccheo ascolta la parola di Ges�: "in fretta discese", la sua vita ha cambiato direzione ("� disceso"); non � pi� chiuso nella sua solitudine triste: "lo accolse rallegrandosi" (� la gioia dell'esperienza messianica, la gioia del sentirsi amato da Colui che � entrato nella sua vita e del sentirsi aperto all'amore degli altri). Anche l'osservazione che Luca fa a questo momento � molto importante: "Vedendo, tutti mormoravano dicendo: Presso un uomo peccatore � entrato a dimorare!" La reazione che normalmente � quella degli scribi e dei farisei, qui � di "tutti", anche i discepoli, la folla, gli avversari mormorano: Luca vuole provocarci, anche noi, anche la sua Chiesa, siamo coinvolti con questi "tutti"! Siamo di fronte alla sconvolgente, scandalizzante novit� del Vangelo: Ges� scardina le categorie religiose fondamentali che separano radicalmente la santit� dal peccato, il sacro dal profano, Dio dagli uomini peccatori. Ges� rivela il volto di un Dio la cui santit� agisce in favore dell'uomo, non separa, non allontana, ma entra nella quotidianit� della sua vita, la ama, la salva. E' bastato che Zaccheo aprisse il suo cuore, la sua porta: Ges� � entrato, gli ha dato la gioia e lui ha cominciato a donare gioia agli altri. E ha dato gioia anche a Ges� che a sua volta ha dato gioia a Dio, al Dio dell'Alleanza che amando Zaccheo ha introdotto un peccatore nella famiglia di Abramo, il padre di tutti gli uomini che hanno solo bisogno di essere amati per amarsi tra loro . |