| Omelia (28-11-2010) |
| CPM-ITALIA Centri di Preparazione al Matrimonio (coppie - famiglie) |
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L'anno liturgico si apre con l'attesa futura della venuta del Signore. "Marana thà!" dicevano i cristiani della prima ora. Noi, non più cristiani della prima ora, abituati a indulgere nell'appagamento dei nostri desideri, ci asteniamo dal pronunciare questa invocazione, di cui abbiamo quasi perso, del tutto, il significato. Oggi, quindi, entriamo nel tempo della memoria e dell'attesa della venuta del Signore, mistero della nostra salvezza annunciato dai profeti, nostra professione di fede - lo recitiamo nel Credo - e ingresso di Dio nella storia dell'uomo. In questo tempo la chiesa si fa voce di questa attesa e ci invita a convincerci della venuta futura del Signore. Per questo dobbiamo perdere l'idea consumistica del Natale, di Gesù che nella nostra carne e nella povertà di Betlemme viene a noi. Quell'idea, sarebbe priva di significato, se non riuscissimo a capire che c'è un'altra venuta: la venuta del Signore nella gloria. Perciò vigiliamo e non sprechiamo questo tempo di grazia assumendo un atteggiamento coerente con il battesimo ricevuto. Una città di pace (Is 2,1-5) Isaia ci trasmetta la gioia dell'attesa di quanto sta per accadere, di colui che sta per venire e ci infonda la speranza che le cose, con la venuta di Cristo nella storia del mondo e di ciascuno di noi, volgano al meglio le nostre opere, dirigendo i nostri passi verso la città di Gerusalemme, la città della pace. Andiamo con gioia incontro al Signore (Sal 121, 1-2; 4-9) Andiamo incontro al signore e non fermiamoci finché non giungiamo alla sua presenza ed invochiamolo perché abbia misericordia di noi, accolga le nostre suppliche, ci faccia vivere in pace e senza angoscia. L'ora della vigilanza (Rm 13, 11-14) Paolo ci invita a svegliarci dal sonno, dall'assopimento in cui siamo caduti, che ci lascia storditi, impedendoci di vivere in maniera coerente con la fede che professiamo. Cristo che viene, che ci ha portato l'unico dono di cui abbiamo bisogno, ci renda limpidi gli occhi così da scorgere soprattutto i nostri errori. Dio ci chiama ogni giorno (Mt 24, 37-44) Viviamo da incoscienti, dominati da falsi profeti, da profittatori, che ci frastornano con i loro inviti, ci raggirano dicendo di fare i nostri interessi, promettendo felicità e tranquillità per tutti, ci promettono false libertà, possibili solo se crediamo in loro ma, nel frattempo riempiono le bisacce. Fra tanti inviti c'è anche quello di entrare attraverso la porta della salvezza abbandonando i piaceri promessi e cogliendo il passaggio di Dio che viene a salvarci pagando lui di persona, non facendo pagare noi, un prezzo altissimo, anzi il più alto. REVISIONE DI VITA 1. Nella nostra coppia ci comportiamo come se Dio fosse restato alle nostre spalle? 2. Come coppia cerchiamo Dio nel nostro futuro? 3. Cosa saremmo in grado di rispondere a quanti ci chiedono che cosa ne abbiamo fatto dell'attesa del Signore? |