Omelia (19-09-2010)
padre Ermes Ronchi
Accolti dagli amici in Paradiso

Il padrone lodò l'ammini­­stratore disonesto, perché aveva agito con scaltrez­za: il padrone loda chi l'ha derubato. Questa conclusio­ne sorprendente è il nodo cruciale del racconto che ha il suo punto di svolta in una domanda: e adesso che cosa farò?
La soluzione adottata è quel­la di continuare la truffa', an­zi di allargarla, eppure acca­de qualcosa che cambia il senso del denaro, ne rovescia il significato. L'amministra­tore trasforma la ricchezza in strumento di amicizia; rega­la pane, olio - vita - ai debi­tori; fa di ciò che ha un sa­cramento di comunione. La ricchezza di solito chiude le case, tira su muri, installa al­larmi; ora invece il dono le a­pre: mi accoglieranno in ca­sa loro.
Gesù commenta la parabola con una parola bellissima: «Fatevi degli amici con la ric­chezza», la più umana delle soluzioni, la più consolante, donando ciò che potete e più di ciò che potete, ciò che è giusto e perfino ciò che non lo è! Non c'è comandamen­to più gioioso e più nostro. E contiene la saggezza del vi­vere: chi vince davvero nel gioco della vita? Chi ha più a­mici, non chi ha più soldi.
Notiamo le parole precise di Gesù: fatevi degli amici per­ché essi vi accolgano nella ca­sa del cielo. Essi, non Dio. E non solo qua, ma nella vita eterna, hanno loro le chiavi del paradiso. Ma nelle brac­cia di chi hai aiutato ci sono le braccia di Dio.
Perché il disonesto, e lo sono anch'io che ho sprecato tan­ti doni di Dio, sarà accolto nel Regno? Perché lo sguardo di Dio non cerca in me il male che ho commesso, ma il be­ne che ho seminato nei sol­chi del mondo. Non guarderà a te, ma attorno a te: ai tuoi poveri, ai tuoi debitori, ai tuoi amici. Sei stato disonesto? Ora copri il male di bene. Hai causato lacrime? Ora rendi felice qualcuno. Hai rubato? Ora comincia a dare. La mi­gliore strategia che Dio pro­pone: coprire il male di bene. E adesso che cosa farò? Sen­za volerlo l'amministratore fa qualcosa di profetico, o­pera verso i debitori allo stes­so modo con cui Dio conti­nuamente opera verso l'uo­mo: dona e perdona, rimet­te a noi i nostri debiti. Che fa­re?
In tutte le nostre scelte il principio guida è sempre lo stesso: fare ciò che Dio fa', cuore di tutta l'etica cristia­na. Siate misericordiosi co­me il Padre... amatevi come io vi ho amato...
Mi piace questo Signore al quale la felicità dei figli im­porta più ancora della loro fedeltà, che pone le persone prima dei suoi interessi, pri­ma del suo grano e del suo o­lio, che accoglierà me, fede­le solo nel poco e solo di tan­to in tanto, proprio con le braccia degli amici, di colo­ro con cui avrò creato comu­nione.