Omelia (19-09-2010) |
don Roberto Seregni |
Astuzia per il Regno Il sole tagliente di settembre si apre un varco sottile tra i grandi finestroni dell'oratorio. Cerco di rimettere un po' d'ordine tra le aule del catechismo. Sposto e risistemo sedie e tavoli scompigliate dalle attività estive e dai vari gruppi di oratorio cittadini che mi hanno chiesto ospitalità durante i mesi scorsi. Tra poche settimane ricominceremo tutte le attività pastorali e mi ripeto che non devo farmi risucchiare da inutili preoccupazioni. Ormai mi conosco, lo so, rischio di correre di qua e di la e di combinare un bel niente... Cerco di fare quello che devo, il resto lo lascio alla fantasia di Dio. Le aule sono a posto. C'è una tapparella rotta e un paio di sedie da sostituire. Il corridoio sembra un sentiero nel Sahara, ma sono sicuro che dopo il passaggio delle nostre fantastiche volontarie, dovrò inforcare gli occhiali da sole per sostenerne la brillantezza... Tra tutti questi piccoli lavoretti, continua a girarmi per la testa la parabola dell'amministratore astuto. Ovvio: Gesù non ci propone questo amministratore come modello di disonestà, ma come esempio di astuzia. Al centro sta l'amara costatazione del Rabbì: "i figli di questo mondo sono più scaltri dei figli della luce" (v.8). Il discepolo dovrebbe avere la stessa prontezza, astuzia e passione dell'amministratore per assicurarsi e per annunciare il Regno di Dio. Ci pensavo proprio l'altra sera. Un amico mi ha chiamato al telefono e dopo un po' di convenevoli, si arriva al dunque: finalmente ha trovato la ragazza giusta e tutto l'universo ruota intorno al suo sorriso... Una carrellata di episodi, fatti e descrizioni riempiono la nostra conversazione. Mi immagino il suo volto trasfigurato, la gioia che evapora dagl'occhi e, mentre lui continua a raccontare, mi dico che se le nostre comunità avessero anche solo la metà di quell'entusiasmo e di quella passione nell'annunciare Gesù e il suo Regno, forse le cose sarebbero un po' diverse... E' vero, forse ci manca passione. Molte delle nostre comunità sono sedute, ripetitive, nostalgiche, stancanti, incapaci di novità, di dialogo, di ascolto e di accoglienza. Davvero ci vorrebbe l'astuzia e la prontezza dell' amministratore della parabola messa a servizio del Vangelo. Davvero ci vorrebbe quella passione. All'inizio di questo nuovo anno pastorale, proviamoci! Lasciamo che l'audacia del dialogo e il coraggio della novità, portino su nuove rotte i nostri percorsi comunitari. Nuove esperienze di carità e di ascolto fraterno, facciano esplodere le nostre chiusure e le nostre paure. Convertiamo le nostre riunioni in veri incontri, dove per davvero ci si possa incontrare, conoscere e condividere. Coraggio, cari amici! Lasciamo che lo Spirito ci aiuti ad essere testimoni appassionati e credibili del Risorto. Il mondo ne ha bisogno più di quanto creda, e forse più di quanto noi osiamo immaginare. Tra poche settimane uscirà un mio piccolo libretto: "Vangeli in jeans" per l'editrice Ancora. Se digiti il titolo su YouTube trovi la mia presentazione. Buona settimana don Roberto robertoseregni@libero.it |