Omelia (05-09-2010) |
CPM-ITALIA Centri di Preparazione al Matrimonio (coppie - famiglie) |
Prima che la ricerca di un benessere economico, di una posizione sociale consolidata e gratificante, l'Uomo deve ricercare la "sapienza del cuore", il cui "possesso" gli assicura piena riuscita. • Un Uomo che arriva a pregare dicendo con il salmista: "Insegnaci a contare i nostri giorni...", si vede aperta la strada che lo porterà alla mèta sicura del Regno di Dio. • "Né schiavo, ne libero"; questa espressione uscita dalle labbra di S.Paolo, trova la sua conferma ed esemplificazione in un episodio toccante offerto alla nostra attenzione dalla seconda Lettura. • "Le lentezze umane" con cui maturiamo i valori come quello dell'uguaglianza tra gli Uomini, possono ritardare ma non soffocare quanto lo Spirito va operando nella stona. PRIMA LETTURA: "La Sapienza di Dio" non coincide con quella degli uomini. L'autore, che si nasconde dietro il nome del "saggio Salomone", esprime la consapevolezza che la sapienza non è l'equivalente dell'intelligenza (come normalmente noi intendiamo), ma piuttosto la "capacità " di poter valutare uomini, cose, situazioni e avvenimenti nella luce del progetto di Dio.E' qualcosa che va implorato con la preghiera, proprio perché di "dono " si tratta. SECONDA LETTURA: Un biglietto personale, a mo' di impegnativa dell'Apostolo per un caso pietoso, si trasforma in vicenda esemplare per noi. Uno schiavo fuggitivo esposto al rischio della morte o dì essere venduto, in caso di riconsegna al padrone, trova in Paolo un inaspettato difensore.il caso è una celebrazione della dignità e dell'uguaglianza umana. "Te l'ho rimandato... non più come schiavo. ma come fratello". Ecco la grande novità cristiana: in Cristo ogni barriera è abbattuta! Ogni Uomo è figlio di Dio, immagine sua, Fratello di Gesù: questa la radice della sua dignità. La soluzione di Paolo non è paternalistica, ma radicale; la trasformazione dello schiavo in fratello; da qui la lotta del Cristiano in difesa della dignità di ogni Uomo. VANGELO: Siamo di fronte ad un limpido esempio di come "la sapienza divina" sia su una lunghezza d'onda diversa da quella umana.Non è religione facile quella che vede il discepolo percorrere il cammino dietro a Gesù; e non si tratta di parole rivolte a monaci o a suore, bensì a TUTTI! Tre volte .Gesù, in modo perentorio, afferma:«non può essere mio discepolo». Se qualcuno si mantiene degli spazi riservati nel proprio cuore (dove poter ancora esercitare un po' ' di dominio personale) ha sbagliato i suoi calcoli. E ' questo il senso delle due parabole raccontate da Gesù e da Lui chiuse con una forte sottolineatura: "NON PUÒ'..."! Nella nostra logica umana le richieste di distacco proposte da Gesù: affettivo (i propri cari) e attaccamento (a se stessi e ai propri beni) sembrano certo "irragionevoli "; ma se vogliamo essere ragionevoli seconda la logica umana non avremo quel "santo coraggio evangelico" che distingue i discepoli di Gesù anche nel nostro mondo contemporaneo fortemente caratterizzato dal materialismo, dagli idoli di sempre (potere, sesso, denaro...). Ci vuole coraggio per seguire Gesù'II Vangelo ci aiuta a riscoprire il prezzo della grazia, una grazia da conquistare ("chi non porta la propria croce...") e non quella a buon mercato di cui spesso ci accontentiamo.Gesù esige un mutamento decisivo e lo fa con parole aspre e per noi anche un po' scandalose: "se uno viene a me e non odia...".E' un linguaggio che non lascia spazio ad alcun compromesso di alcun genere o ad accomodamenti facili. La scelta di fede va posta al vertice dei valori; questo è il senso di quell'odiare ". L'amore radicale per il Regno. la croce da portare, la rinunzia agli averi, la lotta per la difesa della dignità dell'Uomo. perché fatto a immagine di Dio sono i lineamenti fondamentali del discepolo di Cristo. Li ritrovi in Te? |