Omelia (08-08-2010) |
padre Paul Devreux |
Abbiamo parlato molto dell'importanza di seguire il Signore, di metterlo al primo posto, della preghiera del Padre nostro, di ciò che ci può allontanare da Dio e dal prossimo, come le ricchezze; oggi Gesù ci annuncia che non abbiamo nulla da temere perché al Padre è piaciuto donarci il suo regno. Se scopro questo, se ci credo, se mi rendo conto che ho ricevuto in eredità il regno di Dio, insieme a molti fratelli, a questo e solo a questo mi devo dedicare. Ognuno gestisce volentieri la propria eredità. Io ho ricevuto il regno di Dio e questo desidero curare, liberandomi da ciò che mi può ostacolare, come l'attaccamento alle cose materiali, attaccamento che vedo quando le cose diventano un ostacolo alla relazione, all'accoglienza, ad amare il mio prossimo, e cerco di fare tutto il possibile per servire il mio regno, per farlo crescere, aiutando coloro che il Signore mi dona di poter servire. Il Signore dice che chiederà molto a chi a ricevuto tanto, e questo a prima vista è un discorso che mi spaventa; ma se amo questa mia eredità e mi do da fare per essa, sarò contento di questa resa di conti, di vedere che quello che ho fatto sarà preso in considerazione. Aspettiamo lo sposo, il ladro, il Signore, coltivando l'eredità che ci ha donato, e scopriremo che è già presente e cresce dentro di noi. |