Omelia (01-08-2010) |
don Luciano Sanvito |
Il nulla: la regola di tutto Il trittico che dipinge la nostra vita quotidiana nel fare, nel pensare, nel dire, è costituito dall' AVERE, dal POTERE e dal GODERE. In una parola: la CUPIDIGIA. Chi di noi ne è escluso? Tutto passa da qui. Gesù, che è la regola della nostra umanità serena, mette in atto un segno, un aiuto per capire che la sua presenza ci è sempre accanto, in queste triplici tensioni, affinché esse non ci distolgano da Lui e non ci deformino nella nostra identità. Questo segno, espresso attraverso l'esempio della morte improvvisa del ricco della parabola, è il NULLA. Questo segno ci regola, ci pesa e ci vaglia, ci purifica, entrando là dove ogni cosa sembra a posto nella nostra vita - cominciando magari dalle nostre coscienze religiose appagate - e ci prepara a un bagno tonificante e rinfrescante, che ci immerge nella vasca universale della serenità, dove possiamo rilassarci e essere sempre più sereni, sempre più veri, sempre più spogliati di quello che noi non siamo in verità. Questa fase di nudità che ci permette di spogliarci delle realtà che non siamo, o meglio, nel distaccarci da tutte quelle cose che ci si sono attaccate addosso, ci permette di essere noi stessi in rapporto con il nulla: non abbiamo addosso più niente che si attacca a noi, che ci veste e ci appesantisce: siamo noi stessi, e nulla più: il nulla siamo noi! Solo allora possiamo avere, potere e godere della universale totalità: di tutto. |