Omelia (04-07-2010) |
padre Mimmo Castiglione |
Polvere di stelle! Come mai tanto seguito, Gesù? Qual'è il tuo segreto? Non prometti sicurezze ed inviti all'essenziale. Stile povero, seguirti è dura! Deboli, come agnelli in mezzo ai lupi! Finché resteranno miti, assistiti saranno. Distaccati dalle cose del mondo. Senza arricchire. Vincono se perdenti! E non prepotenti ed arroganti. Eppur questo ascoltando, Francesco si convinse! In croce fallisci. E ti si viene comunque dietro, anche se ciò comporta rifiuto e solitudine. Affascinante seduci, sempre, attraendo ancora! Continua il viaggio verso la capitale, per dar compimento, con la faccia dura! Ed il Maestro non smette di programmare il futuro! Dopo aver scelto i Dodici, tocca ora ai Settantadue! Un numero maggiore che il Signore ha a disposizione, rappresentativo di universalità e di collaborazione. Chiamati da Gesù alla sua sequela per diventare suoi discepoli. Alla chiamata segue l'invio! Vocati ad andare! Gesù invia quanti ha chiamato, e sono diventati suoi discepoli, per annunciare che il regno è vicino, facendo il bene! Quale regno? Il regno di Dio! Cos'è il regno di Dio? Il regno di Dio è la sua Presenza, la sua Parola. È il Regno delle relazioni. È la comunione! Gesù è il regno di Dio! Il Maestro coinvolge i suoi nella missione, li investe! Senza badare a successi o fallimenti. Non è conquista. Non è mestiere! La sua validità non dipende dagli strumenti umani. Il Rabbino di Nazareth esorta ad essere, per essere efficaci, più che a parlare! Cosa richiede? Preghiera, per ringraziare quanti invia per mietere e lavorare. E la povertà come stile della missione. Consegna ai forti per esser trionfatori. Precarietà. E non perder tempo, i destinatari attendono. Con loro soltanto investire. Augurare la pace, quella messianica, a chi pacifico fa opera di pace. Prendersi cura di chi soffre: all'annuncio deve accompagnarsi la carità. Spogli e disarmati dunque. Niente onori. Nessuna spettacolarità! Non abbisogna propaganda, né consensi e convenienze. Nonostante i rifiuti e le ostilità. Troppo è il lavoro e c'è un gran bisogno di manodopera. Il raccolto è abbondante e garantito. Ma prima è necessario seminare. Per questo bisogna pregare. Perché mai manchi chi annunci la Parola. Senza dimenticare chi ha già lavorato anche e soprattutto di nascosto. Senza scordare chi ha seminato già: il primo Seminatore! Tenere a mente chi ha fatto germogliare e crescere. E per raccogliere non servono grandi mezzi! Tempo di mietitura, necessitano gli operai. Raccogliendo quello che altri han seminato. Seminare perché altri raccolgano. Non importa se all'annuncio segue il fallimento. E perché non ci si sbagli o illuda, si è mandati in coppia, perché siano testimoni validi, e si testimoni, perché ci si confronti, e confermati nella verità si riceva sostegno ed incoraggiamento. Già, perché è sempre l'altro a farti la verità, intelligente o no, per rabbia o per invidia! Escono i discepoli e fanno frutto. Partecipano della stessa autorità del Figlio. Che è quella del Padre. Ed il Maestro esulta e poi rivela. Contenti sì, inseriti nello stesso progetto di Gesù. Grati per i doni ricevuti. Che non diventino causa di privilegi e di prestigio. Tranne che per l'acquisita cittadinanza: i loro nomi scritti in paradiso, e non per aver sottomesso i mali. E stare attenti. Che non si venga depennati! PREGHIERA Pietà o Dio per la mia poca preghiera e neanche tanto fiduciosa: non ho guardato al futuro, non ho sperato abbastanza nell'arrivo dei mietitori. Confuso per un campo troppo grande, pensavo di dover mietere da solo, e quando altri son giunti, per gelosia mi son tirato indietro. Difficile per me collaborare. In ogni modo, mi ha governato l'invidia e la pigrizia. Pietà Signore, mi sono mosso poco, non mi sono sprecato per il tuo regno. Ho preteso elogi, complimenti, riconoscimenti, coppe e targhe, plausi, banchetti! Pietà Signore, non sono stato in ansia per i tuoi malati. Non mi sono sciupato nell'annuncio, troppo occupato nella cura di me stesso, e del consenso, e del mio seguito! Ho fatto di tutto per piacere! Mi sono liberato in fretta della polvere del disprezzo e del rifiuto. Ho trattenuto ostinato la polvere brillantina del successo e della vanità. Pietà Signore, per tutta la vanagloria che ho ascoltato e coltivato. Pietà per tutte le volte che mi sono rallegrato e vantato per aver sottomesso il male. Convinci tu il mio cuore, Signore Gesù, a rallegrarsi solamente perché tu mi sei compagno di viaggio, e fai il tifo per la mia vita quando nessuno si accorge. Io ti appartengo e il tuo sigillo è sul mio braccio. |