Omelia (23-05-2010) |
don Roberto Rossi |
Spirito di Dio, vieni su di noi! Celebriamo la solennità di Pentecoste. E' la festa dello Spirito santo che Gesù stesso ha inviato per dare inizio alla vita della sua Chiesa. La Bibbia non definisce lo Spirito Santo. Propone immagini che fanno intuire chi è, e quali sono gli effetti della sua presenza. Il racconto della Pentecoste lo presenta come vento - così aveva già fatto Gesù a Nicodemo - e fuoco. Nel battesimo al Giordano, lo Spirito Santo era sceso in "apparenza corporea, come di colomba".Il vento. E' imprevedibile, "soffia dove vuole, ne senti la voce, ma non sai da dove viene e dove va". Rinnova l'aria e la purifica. Senza di esso il cielo diventerebbe uno stagno irrespirabile, e il mare una tomba. Trasporta i semi, fecondando la terra e ricoprendola di prati. Però rovescia e abbatte tutto ciò che è posticcio e provvisorio. E' forte. Catturato, diventa energia. Il fuoco. E' luce: serenità, coraggio e bellezza. Il buio è ansia, insicurezza e angoscia, e rende tutto disperatamente piatto e uguale, senza meraviglia e stupore. E' calore. senza di esso la terra diventerebbe un congelatore di corpi e sentimenti. Purifica acqua, cibi e metalli dai virus, dalle scorie, dalle impurità. Nel contempo fonde insieme materiali diversi, rendendoli un'unica realtà, come fa l'amore con le persone. Il fuoco è forte e rende forti. E' energia. La colomba. E' bella, tenera, innocua, mite. Non la puoi temere, ma solo accogliere, ammirare e accarezzare. Quando lo spirito scende su Gesù come colomba, una voce dal cielo commenta: "Tu sei il mio figlio prediletto, in te mi sono compiaciuto". Sulla prima Chiesa la presenza dello Spirito vento, fuoco, colomba era evidente. L'imprevedibilità, la libertà, il coraggio, la bellezza e la novità del messaggio e della testimonianza, la capacità di purificare la legge di Mosè da tutte le sovrastrutture posticce, la forza di rendere "un cuore solo e un'anima sola" genti di cul-tura, razza, fedi diverse, colpivano, scuotevano, meravigliavano, costringevano a prendere posizione: o la simpatia o l'odio. |