Omelia (12-09-2009) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno "Chi è come il Signore, nostro Dio, che siede nell’alto e si china a guardare sui cieli e sulla terra? Solleva dalla polvere il debole, dall’immondizia rialza il povero, per farlo sedere tra i principi, tra i principi del suo popolo." Come vivere questa Parola? La nostra risposta alla parola di Dio propostaci nella prima lettura della liturgia odierna, è ancora un esultante grido di gioia, un invito a lodare e benedire Dio "dal sorgere del sole al suo tramonto", perché "egli è eccelso su tutti i popoli" e "la sua gloria è più alta dei cieli". Ma ciò che maggiormente fa vibrare il salmista, afferrato da un indicibile stupore, è il chinarsi di Dio verso la terra, il suo frugare tra la polvere calpestata dai ricchi e dai potenti, alla ricerca di chi si aggira tra le immondizie, e una volta trovatolo lo restituisce alla sua dignità di uomo, di figlio di Dio. Paolo si riconosce in questo indigente su cui si è riversata la misericordia di Dio. Si definisce infatti il primo dei peccatori riscattato dal sangue di Cristo. Ma chi potrebbe a cuor leggero sorvolare su questa realtà quasi non lo riguardasse affatto? Il prenderne atto è indispensabile perché si schiuda dinanzi a noi l’orizzonte sconfinato dell’amore di Dio: io, proprio io, sono amato personalmente e infinitamente. È a me che Dio sta dicendo: Tu sei prezioso ai miei occhi... Oggi, nella mia pausa contemplativa, mi consegnerò alla gioia che Dio riversa nel mio cuore donandomi il suo perdono. Con il salmista pregherò: Lodate servi del Signore, lodate il nome del Signore. Sia benedetto il nome del Signore, da ora e per sempre. Dal sorgere del sole al suo tramonto sia lodato il nome del Signore. La voce di un poeta I doni di Dio fanno impallidire i migliori sogni dell'uomo. Elizabeth Barret Browning |