Omelia (09-12-2001)
padre Paul Devreux
Mt 3, 1-12 II Domenica di Avvento

Mt.3,1-12.
Quando diciamo che Giovanni Battista è un grande profeta, è come se dicessimo che è diverso da noi e cosi ne prendiamo le distanze. Giovanni Battista era un uomo come me, ma che si è assunto la responsabilità di ascoltare il Signore. Ciò che lo distingue è solo il suo ascolto del Signore e la sua conseguente disponibilità a servire il Signore, servendo il suo popolo. Ma questa è la missione d'ogni Cristiano!

Pregando e ascoltando, Giovanni Battista capisce che la fede autentica sta morendo in Israele, perché sempre di più la religiosità si limita all'osservanza di qualche precetto e a devozioni. Perciò invita alla conversione e alla penitenza, invocando un ritorno del Signore. Capisce che questo ritorno è indispensabile e cosi intuisce la venuta del Messia.

Oggi siamo nella medesima situazione. Un esempio è che il Battesimo in Spirito Santo e fuoco di cui parla Giovanni Battista, è talmente annacquato da essere vissuto con meno intensità del semplice battesimo di penitenza di Giovanni Battista. L'appartenenza alla Chiesa condiziona molto poco la nostra vita quotidiana.

Anche oggi c'è bisogno di persone che siano disposte ad ascoltare il Signore, come Giovanni Battista, per vedere come rilanciare la fede. Il bisogno c'è, ne sono testimoni i pellegrinaggi costosi e impegnativi che siamo disposti a fare pur di sentire per un attimo la presenza di Dio nella nostra vita; come facevano a quei tempi i pellegrini che andavano da Giovanni Battista.

Proviamo col pregare anche a casa nostra, contemplando il presepio, che deve essere un luogo di preghiera e d'adorazione privilegiato in ogni casa. Questa è anche un' occasione per pregare insieme in famiglia, con i figli