Omelia (30-11-2008)
LaParrocchia.it
Paolo, maestro di cammino

Un modo originale di vivere l'avvento pu� essere l'insegnamento che deriva dalle lettere di Paolo che troviamo, come seconda lettura, nella liturgia di queste domeniche in vista del Santo Natale. Paolo diventa un ottimo maestro e un caro compagno di viaggio nel nostro itinerario di questo "tempo forte".
Il brano che ci viene proposto, tratto dalla 1Corinzi, che � da collocare in tutto il contesto del saluto iniziale, contiene elementi utili e indispensabili alla nostra riflessione comunitaria:
Chiamato ad essere apostolo... � questa un'espressione che racchiude in s� il senso profondo dell'evangelizzatore. Paolo si presenta alla "sua" comunit� come annunciatore del vangelo e non semplicemente come un "caro" amico, come tutti ci si aspetterebbero. Ci� � importante perch� emerge tutta l'ansia e, contemporaneamente, la gioia di coinvolgere gli altri in questa esperienza personale che risulta essere vincente ed edificante.

La cosa bella che viene fuori dal testo � la necessit� o il bisogno di parlare ai "suoi"... parla in primo luogo ai "fratelli", a coloro che condividono la stessa fede, che rincorrono i medesimi obiettivi... Avverte la necessit� di formare i "suoi" per poi passare "ad extra". Si pu� vedere la preoccupazione pastorale della Chiesa che indica questo periodo come il momento propizio, il tempo opportuno, il luogo ideale per prendere coscienza che il Signore vuole parlare ai suoi e che il messaggio � indirizzato esclusivamente e in primo luogo ai componenti della Comunit�. I destinatari non sono, come erroneamente si pensa, solo e sempre gli altri, ma la chiesa/comunit� che legge, medita e vive la Parola e la rivelazione in essa contenuta. Il rapporto con la Parola, e quindi con Ges� Cristo, apre la strada alla consapevolezza che siamo stati chiamati alla santit� e alla comunione piena con Dio e con i fratelli, che, come noi, "per grazia" hanno ricevuto tale dono. � il momento in cui la comunit�, in tutte le sue membra, si sente destinataria della Benevolenza Divina.

Rendo grazie.... Appena completato il "cappello" della lettera, Paolo ringrazia il Signore. Il ringraziamento � dovuto alla constatazione dei benefici che il Signore ha elargito a piene mani alla comunit�... una comunit� ricca di quei doni che scaturiscono dalla grazia che Dio le ha voluto accordare. Si � quasi perfetti!
Il testo precisa come ogni comunit� o membro di essa deve imparare a ringraziare - come spesso facciamo nelle preghiere dei fedeli - il Signore per tutti i favori e i vantaggi di cui siamo i destinatari da parte di Dio, e pensare come spesso tutti i servizi e le proposte, da noi considerate molte volte come scocciature o valutate noiose, mancano laddove la gente le vorrebbe. In questo tempo forte la preghiera potrebbe essere per il pastore o i pastori che guidano la comunit�, per i catechisti che si prodigano nel delicato lavoro di catechesi, per gli operatori della carit�, per coloro che permettono di avere un edificio di culto sempre accogliente e decoroso, per i poveri e gli emarginati che possono costituire un richiamo continuo a vivere con modestia e a non strafare etc. Ognuno deve imparare, come suggerisce la lettera, a vedere non qualcosa che mi � dovuto, ma tutto ci� che esiste di buono in una comunit� � frutto della grazia di divina.... abituarsi a capire che tutto � dono.

Egli vi render� saldi, irreprensibili.... Secondo la lezione della lettera l'abbondanza di grazia aiuta ad essere fedeli ed irreprensibili: si conduce una vita fatta di opere buone e impostata su una condotta morale integerrima...capace di affrontare gli ostacoli e la morte con una serenit� tale da considerarli come fattori naturali che aprono le porte ad una esperienza pi� costruttiva e spiritualmente profonda.
L'avvento deve essere impiantato e vissuto sotto questo segno... l'umanit�, in Ges� Cristo, � stata ricolmata di ogni gioia e grazia, fattori che tracciano il cammino della vera felicit� e aprono le porte alla comunione con se stessi e con tutta la chiesa. Non possiamo n� dobbiamo farci sfuggire questa occasione che Dio ci offre.

Buon Avvento!!!!

Commento a cura di don Alessio De Stefano