Omelia (30-11-2008) |
mons. Antonio Riboldi |
Avvento, attesa della grande Gioia Come non vedere nell'Avvento il tempo dell'attesa del pi� grande evento nella nostra storia di Uomini, ossia Dio che torna tra noi. I nostri progenitori, tentati da satana, avevano preferito il proprio orgoglio all'amore immenso del Padre, che ci aveva creati e fatto dono della vita, per la sola ragione di essere partecipi della sua felicit� eterna. Gli abbiamo detto NO. E ci siamo trovati 'nudi'. Risuonano sempre alle orecchie le amare parole del Padre tradito, che ci cerca: 'Uomo dove sei?'. 'Mi sono nascosto perch� sono nudo'. E da allora � iniziata la profonda e dolorosa nudit�, che tante volte ci accompagna e sentiamo interiormente. In fondo, la terribile realt� storica dell'umanit� � questa nudit�, ossia l'assenza dell'amore di Dio, che � la sola ragione della nostra esistenza, anzi, la sola vita possibile. Ma Dio, che � Amore, che � per noi il Padre di cui non possiamo fare a meno, dopo una lunga attesa, che ha accompagnato il popolo eletto, nel Vecchio Testamento, come 'a preparare la Sua Via', torna tra noi, uomo tra uomini, per riportarci a casa. L'Avvento dovrebbe contenere questa attesa, vissuta nella preghiera, nella conversione, per prepararci alla festa di sentirci di nuovo amati e di amare, come � nella nostra natura. La Chiesa, oggi, dedica questo tempo, l?Avvento, perch� tutti possiamo preparare la nostra grotta, per ricevere Dio che viene a noi nell'umilt� del presepio, che � l'espressione della Sua grande discrezione e delicatezza, come � la natura dell'Amore. Avvento: un tempo 'per preparare la via al Signore', come disse Giovanni Battista. Ma noi vogliamo essere pronti a vivere degnamente questo tempo particolare di 'attesa di Dio'? Non c'� bisogno di ricordarci quanto abbiamo bisogno che Lui torni tra noi! Vorrei facessimo nostra, in questo tempo di Avvento, la preghiera del profeta Isaia: "Tu, Signore, sei nostro padre, da sempre ti chiami nostro salvatore. Perch�, Signore, ci lasci vagare lontano dalle tue vie e lasci indurire il nostro cuore, cos� che non ti tema. Ritorna per amore dei tuoi servi, per amore della tua eredit�. Se tu squarciassi i cieli e scendessi? Davanti a te sussulterebbero i monti... Quando Tu compivi cose terribili, che non attendevamo, Tu scendesti e davanti a Te sussultarono i monti. Mai si ud� parlare da tempi lontani, orecchio non ha sentito, occhio non ha visto, che un Dio fuori di Te abbia fatto tanto per chi confida in Lui. Tu vai incontro a quelli che praticano con gioia la giustizia e si ricordano delle Tue vie. Ecco, ti sei adirato perch� abbiamo peccato contro di Te, da lungo tempo, e siamo stati ribelli. Siamo diventati tutti come cosa impura, e come panno immondo sono tutti i nostri atti di giustizia; tutti siamo avvizziti come foglie... Le nostre iniquit� ci hanno portato via come il vento. Nessuno invocava il tuo nome, nessuno si risvegliava per stringersi a te: perch� Tu hai nascosto il tuo volto e ci hai messo in balia della nostra iniquit�. Ma Tu, Signore, sei nostro padre; noi siamo argilla e Tu colui che ci plasma, tutti siamo opera delle tue mani" (Is 63,64 2-7). L'implorazione del Profeta non si adatta forse a tanti del nostro oggi? Cos� come la sua accorata preghiera, perch� Dio torni tra noi, non � forse il desiderio di tanti, a cominciare da noi? Sono anni ormai che accompagno i passi di molti, che cercano di andare incontro a Dio e seguire Ges� nei suoi passi, come unico e grande Scopo della vita, tanto che oggi siete diventati una ?grande chiesa, sparsa in tutto il mondo?. Cerco ogni settimana di proporvi l'amore con cui Dio avvolge i nostri momenti, e cerca di far luce sulla storia di ciascuno di noi e dell'umanit� intera. So che tanti di voi riflettono sulla Parola di Dio proposta e, ogni volta, con la Grazia dello Spirito, vi confrontate e trovate l'indicazione e la forza, per vivere la difficile e meravigliosa vita 'secondo Dio'. � un dialogo spirituale, il nostro, sorretto dalla fiducia e da una incredibile amicizia. Sono tanti anni che dialogo con ciascuno di voi, proponendo la Parola del Padre ed ogni volta, per tanti, si rinnova l'impressione, che � 'lieta novella' ci� che Dio dice e mostra le tante menzogne del mondo, che rischiano di farci perdere la strada. Ed � cos�: perch� la vita veramente vissuta alla luce del Vangelo, altro non pu� essere che esperienza del nuovo e quindi novit� continua. � la grande Grazia di Dio che s� fa vicino. E abbiamo bisogno che Lui ci aiuti a fugare le tante nubi, che cercano di nasconderci la verit�. Per questo l'Avvento � davvero il tempo di metterci alla prova, per vedere se davvero in noi c'� il sincero desiderio che Dio si faccia strada, Che venga e, quindi, ci apra alla gioia del Natale, che � Lui con noi, pronto a condividere gioie e speranze, sofferenze e ansiet�. Dopo una conferenza tenuta in una citt� sul tema: 'Abbiamo bisogno di Dio', accolta da un incredibile silenzio, soprattutto dei giovani, per la passione che ci avevo messo, mi scrisse una ragazza: ?Che incredibile esperienza mi � toccata di vivere quella sera. Sono una di quelle che ha sempre cercato di non pensare a Dio, come non fosse necessario per la mia vita. O meglio lo avrei cercato in qualche libro, qualora i libri potessero darci quello Che non hanno. Ma quella sera, il singhiozzo delle sue parole, che esprimevano da sole, quanto lei voglia bene al Padre, ha fatto s� che Dio mi si � fatto vicino. Direi che pi� che le parole, quella sera, ci fu qualcosa di diverso, come una luce che si fa strada nel buio dell'anima. Ora mi resta solo di vivere di Lui. � semplicemente la Gioia che cercavo?. Ges�, oggi, ci indica come vivere questo prezioso tempo di Avvento: "Ges� disse ai suoi discepoli: Fate attenzione, vegliate, perch� non sapete quando � il momento. � come un uomo, che � partito dopo avere lasciato la propria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito e ha ordinato al portiere di vegliare. Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritorner�, se la sera o a mezzanotte o al canto del gallo o di mattino; fate in modo che, giungendo all'improvviso, non vi trovi addormentati. Quello che dico a voi, lo dico a tutti: Vegliate" (Mc. 13, 33-37). E un modo di ?vegliare?, cio� attendere la venuta di Ges� a Natale, � quello di affidarsi alla preghiera, alla lettura della Parola, alla carit� verso chi non ha. In questi ultimi tempi, la Chiesa suggerisce di entrare nel mistero di Dio che, amandoci, vuole essere nostra luce, tornando alla lettura e alla meditazione della Parola di Dio, nella Sacra Scrittura. Come sarebbe efficace se rutti, ogni giorno, leggessimo la Bibbia, a cominciare proprio dalla nostra origine ? la Genesi ? e cos� ammirare la nostra verit� di vita, la vera nostra storia ed il grande amore di Dio! � difficile? Direi proprio di no. Basterebbe 'sacrificare' qualche momento della televisione, che ci annebbia l'anima, e fare spazio a Dio che, nella Sacra Scrittura, ci parla. Capiremmo il Natale. Non solo, ma, mentre il consumismo fa del Natale l'idolatria dei doni, proviamo a programmare doni a chi non conosce neppure il necessario. Quel dono, a Natale, sarebbe il modo pi� bello di annunziare che Dio � vicino a tutti, nasce per tutti. Impossibile? Forse per chi ripete la storia di quanti, quando nacque Ges�, non offrirono ospitalit� a Maria, una donna incinta, e a Giuseppe: 'Per loro non c'era posto!'. Non � il regalo che ci fa buoni, ma � farsi dono che ci fa conoscere l'amore e suscita la gioia. Vorrei pregare in questo tempo Ges�, con le parole del Salmo 79: "Dio degli eserciti, ritorna! Guarda dal cielo e vedi e visita questa vigna, proteggi quella che la tua destra ha piantato il figlio dell'uomo che per te hai reso forte. Sia la tua mano sull'uomo della tua destra Sul figlio dell'uomo che per te hai reso forte. Da te pi� non ci allontaneremo, facci rivivere e noi invocheremo il Tuo Nome". "Santa Maria ? preg� don Tonino Bello ? donna del silenzio, riportaci alle sorgenti della pace. Liberaci dall'assedio delle parole: dalle nostre, prima di tutto, ma anche da quelle degli altri. Persuadici che solo nel silenzio maturano le grandi cose della vita: la conversione, l'amore, il sacrificio, la morte. Liberaci, ti preghiamo dagli appagamenti facili, dai rapporti comodi. Apri il nostro cuore alle sofferenze dei fratelli. E perch� possiamo essere pronti ad intuirne la necessit� donaci occhi gonfi di tenerezza e di speranza". |