Omelia (27-01-2008)
don Roberto Seregni
Seguitemi

Ok, ci siamo, si parte! Gesù esce allo scoperto e dà inizio alla grande avventura della sua missione. Il neo-rabbì sale a Cafarnao e stabilisce qui il suo campo base. La scelta – come sempre! – non è casuale: la regione di Zabulon e Neftali è un territorio di frontiera, luogo di mescolanze etniche, culturali, religiose e guardato con diffidenza dai puritani di Gerusalemme. Lui inizia da qui! Ricordate il battesimo? Gesù in fila in mezzo ai peccatori? Ci risiamo! Era logico aspettarsi che il Messia atteso piazzasse i blocchi di partenza della sua missione a Gerusalelemme, il cuore del giudaismo. E invece no! Gesù inizia subito a chiarire che Lui è diverso, che non cerca i primi della classe e va dritto nel bronx per far risuonare la parola bruciante della conversione! In tutto questo Matteo vede il compimento della profezia di Isaia: una luce brilla nelle tenebre.
Proprio qui, proprio in questa terra guardata con disprezzo dai palazzi dell'autorità religiosa, Gesù sceglie i suoi primi compagni di viaggio. Con questo gesto Gesù ribalta la consuetudine in base alla quale erano i discepoli che andavano in cerca di un rabbì a cui aggregarsi. Gesù non perde tempo nel far capire che Lui non è come gli altri, che Lui è diverso, che nella sua Parola c'è una bellezza e una potenza inaudita. Ormai è chiaro, non ci sono dubbi: qualcosa di nuovo e imprevedibile sta per accadere.
Simon Pietro, Andrea, Giacomo e Giovanni stanno facendo il loro lavoro. Un mestiere duro quello del pescatore, un arte che addestra alla pazienza e all'attesa. Gesù li raggiunge lì, nel luogo della loro fatica quotidiana. Mi ha sempre stupito questa scelta: non nella sinagoga o al tempio, non in un momento di preghiera o di meditazione, ma sulla riva del lago ancora con in mano le reti. E' qui che i discepoli, ignari di quello che li aspetta, sentono per la prima volta la voce e la parola di Gesù: "Seguitemi". Così tutto inizia.
E' veramente grandiosa questa partenza: Gesù non espone una dottrina, non interroga sui dieci comandamenti, non chiede se sono fedeli alle preghiere. Niente di tutto questo! Gesù invita a stare con Lui. Questo è il centro. Questo è il punto. L'esperienza della nostra fede parte da qui, da questa chiamata a stare con Lui, a camminare in sua compagnia, a nutrirci della Sua Parola, a godere di questo incontro. A volte – purtroppo! – l'esperienza cristiana è ridotta ad una paccottiglia di cose da fare ed altre da non fare, come se tutto si risolvesse in un gigantesco gioco a punti, dove ti conquisti il paradiso se hai tutti i bollini appiccicati al posto giusto! Ma, per fortuna, la vita cristiana non è questo incubo...
Allora coraggio! Gesù ti viene a cercare, ti vuole scovare dentro il bronx della tua storia personale e ti invita a stare con Lui. Cercalo e lasciati cercare. E se il tuo cuore è troppo duro, non perderti d'animo, il figlio del falegname ha mani forti e allenate.

Buona settimana
Don Roberto