Omelia (07-07-2007)
don Ezio Stermieri
il compito di una vita

La vita, ogni vita ha un compito. È una missione. E la vita cristiana come per i 72 del Vangelo è coscienza di essere inviati a creare le condizioni perché Gesù Cristo, il suo Vangelo sia compreso, accolto e vissuto. 'Mandata' non è solo la gerarchia della Chiesa con la sua missione indispensabile che la Comunità Cristiana di oggi sia quella di Gesù: non altre parole, non altre salvezze, non altra legge che non sia la Missione di Gesù. Tutto il popolo di Dio, ognuno, è mandato perché la giovinezza (se è giovane) sia momento per accogliere e decidersi per Cristo. La famiglia, luogo per sperimentare la forza e la fedeltà dell'amore di Dio che si fa educazione e discernimento di valori. Il lavoro, momento per rendere sicura e serena la vita dell'uomo al riparo dai mali che insidiano l'esistenza. La vecchiaia, tempo per non cadere nello scoraggiamento e lasciare la propria testimonianza. Il Vangelo poi non trascura il modo con cui esercitare la propria missione. Ci potrà essere accoglienza o rifiuto ma un compito, ogni compito ha bisogno di tempo, di cura, di perseveranza. Oggi viviamo a "spot", a proposte che cadono nel vuoto. La missione, la pastorale ha bisogno dei tempi di Dio. I risultati non sono quasi mai immediati, si vedono a tempo debito. Legata alla missione è la gioia di sperimentare quanto l'umanità abbia bisogno del Vangelo, di un Vangelo incarnato, vissuto, condiviso. Ma la gioia vera non è quella del successo, nel constatare che il male avvelena, che Dio è più forte ma nell'essere stati scelti: "I vostri nomi sono scritti nei cieli". Il profeta Isaia gia nell'A.T. aveva messo in rilievo come la missione del profeta sia strettamente legata al piano di Dio. È lui che per mezzo nostro consola, restituisce la gioia della vita, nutre, fa crescere, rende la società prospera e la fa vivere in pace. È sempre la paternità e fecondità di Dio che siamo portati a trasmettere ed è Lui che un figlio deve riconoscere nell'amore dei genitori; un allievo nell'insegnamento dei suoi maestri, un fedele nell'azione pastorale del suo sacerdote, un cittadino nel servizio coscienzioso dell'uomo politico, un paziente nella cura del suo medico, chi ha subito ingiustizia nella ricerca meticolosa del suo legale... San Paolo osa dire, da Apostolo, che il missionario porta in sé le stigmate, i segni di riconoscimento di Gesù Crocifisso, del dono, della Missione di Cristo, il solo missionario che fa della vita nostra partecipazione alla sua missione.