Omelia (15-07-2007)
don Ezio Stermieri
farsi prossimi

Per vivere la vita cristianamente come "missione" c'è bisogno di un radicale cambiamento di prospettiva che potremmo riassumere con la domanda del dottore della legge a Gesù: "Chi è il mio prossimo?" Perché se è vero che l'etica cristiana si riassume nell'amare è lecito domandarsi: chi amare? Colui che è vicino considera nemico o pericolo chi è lontano? Con la parabola del buon samaritano Gesù cambia la valenza dell'amore. L'amore si fa vicino, prossimo proprio come quel samaritano, uno ritenuto straniero, lontano, chi si è fatto vicino a colui che era incappato nei ladri. Gesù parla di sé. Anzi parla di Dio che in Lui si è fatto prossimo, si è avvicinato all'umanità depredata della sua dignità, della sua verità sulla vita, sull'amore, sulla cultura e anche del proprio benessere e tranquillità. La legge dell'amore prende dunque la sua regola da Dio. È Lui il parametro, a Lui diceva il Dante proemio (1a lett.) "Ti convertirai", a Lui che è entrato nella storia, ha visto la miseria, ha udito il grido, è sceso a liberare. A Lui che non è distante: di là dal mare, o in cielo da non poterlo avvicinare ma si è fatto "parola molto vicina a Te, nella tua bocca e nel tuo cuore perché tu la metta in pratica". Questa "parola" che crea, salva, libera, ama, soccorre si è fatto volto, voce, spirito in Gesù "immagine del Dio invisibile" ed è dunque Cristo la nostra legge, il principio fondante e comportamento cristiano. Abbiamo sentito S. Paolo: "Egli è anche il capo del corpo, il principio, il primogenito di coloro che risuscitano dai morti". Parole che illuminano il senso di una vita cristiana, che danno indirizzo alla Chiesa e ad ogni comunità credente: non c'è altro amore, compimento della legge che salva la vita che non parta da Gesù Cristo, non viva Gesù Cristo e non gli dia continuità nella storia.
Con il suo sangue ha avvicinato i lontani, i nemici, ha fatto dei due un popolo solo, rendendo fratelli "prossimi", vicini coloro che erano abituati a pensare in termini di amici e nemici. Quando ci viene chiesta la ragione di una presenza cristiana nella società, nel villaggio globale, nella cultura, tra le religioni... Solo se abbiamo perso questa "novità" rimaniamo senza risposta. Per fortuna ancora oggi ci sono cristiani che sanno farsi prossimi.