Omelia (29-12-2007) |
Messa Meditazione |
La consegna della vita I giorni dopo il Natale si distendono nella contemplazione del mistero del Signore Ges�, e di quanto � accaduto nella sua vicenda umana. La liturgia ci accompagna dentro il mistero della famiglia di Nazaret. Il bambino Ges�, nato all'interno del popolo ebreo, partecipa alle sue leggi e prescrizioni. La presentazione al tempio, a quaranta giorni dalla nascita, non si riduce a un atto giuridico e formale; realizza invece la prima effettiva consegna al Padre, partecipata dall'offerta di Maria e Giuseppe. Ges� si presenta al tempio come la vittima vera del nuovo sacrificio, e viene riconosciuto dai santi vecchi Simeone e Anna, depositari delle promesse di tutto il popolo. La bellezza e verit� del quadro dipinto dall'evangelista Luca in questa pagina di Vangelo � piena di mistero. Una giovane famiglia presenta al tempio il primogenito, adempiendo nel modo pi� semplice le prescrizioni della legge ebraica. In questo gesto giungono a compimento, anzi vengono superati tutti i sacrifici antichi. Qui � Ges�, il Figlio di Dio, che viene presentato e si offre all'altare di Dio. E' la chiave interpretativa di tutta la vita di Ges�: Egli � venuto per consegnarsi al Padre. "Entrando nel mondo, Cristo dice: Non hai voluto n� sacrificio n� offerta, un corpo invece mi hai preparato. Non hai gradito n� olocausti n� sacrifici per il peccato. Allora ho detto: Ecco io vengo ? poich� di me sta scritto nel rotolo del libro ? per fare o Dio la tua volont�" (Ebrei 10,5-7). Si rende esplicita l'intenzione che ha mosso il Figlio a incarnarsi, e che trover� compimento nel sacrificio della croce. Il Figlio di Dio, dicono i Padri della Chiesa, '� stato mandato a morire' ('mori missus'). Ogni azione di Ges� si muove nella stessa direzione, con lo stesso slancio, e la Chiesa, rappresentata da Giuseppe e Maria, se ne rende partecipe. Su questa linea, � la vita di ogni uomo che viene nel mondo ad essere consegnata e offerta. Nel momento stesso in cui Ges� si presenta al tempio e si offre al Padre, avviene anche il suo riconoscimento da parte di Simeone e Anna: l'attesa � compiuta; il cuore dell'uomo incontra l'oggetto del suo desiderio, si placa e benedice Dio. L'uomo che ha visto Dio, pu� morire in pace. E' una grazia concessa dallo Spirito Santo questo riconoscimento, che continua ad attuarsi davanti ai nostri occhi nel gesto in cui Ges� ancora si offre attraverso il sacrificio eucaristico, dove Cristo permane come segno di contraddizione e speranza di salvezza per tutti. Ora lascia o Signore che il tuo servo vada in pace, perch� i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli. Ogni mattina, ogni giorno, rinnovo l'offerta della mia vita, unendola al sacrificio di Cristo. Ogni momento e ogni azione siano vissuti davanti al Signore. Commento a cura di don Angelo Busetto Clicca qui se vuoi abbonarti a "Messa Meditazione". |