| Omelia (30-12-2007) |
| CPM-ITALIA Centri di Preparazione al Matrimonio (coppie - famiglie) |
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E' bello che la liturgia proponga alla fine dell'anno il tema della famiglia, proprio nel periodo in cui c'è la tentazione di trasformare gli affetti in doni, le paure in gioia sfrenata e quasi ricercata ad ogni costo. Nella prima lettura, tratta dal libro del Siracide, troviamo il tema della trasmissione di valori ed esempi che diventano opera educativa all'interno della famiglia, ce ne è per tutti! Si parla del rispetto dei vecchi, ma oggi ci troviamo di fronte a esempi dei vari casi delle case di riposo che ci fanno pensare come la famiglia non sia più in grado di gestire le varie età della vita. Le parole del Siracide sono inviti che formano un tessuto educativo, sono frasi con alto contenuto che fanno parte di una cultura, ma devono essere calate nelle varie realtà familiari e non solo, infatti scopriamo spesso che nei nostri discorsi interviene il ricordo all'educazione ricevuta. Il Salmo è un po' pretenzioso "Beato l'uomo che teme il Signore e cammina nelle sue vie. Vivrai del lavoro delle tue mani, sarai felice e godrai d'ogni bene...". E' uno sguardo di fede sulla famiglia e se si ha questo sguardo di fede, qualsiasi cosa accada, non ci si perde d'animo poiché il Padre darà "Vita e benedizione sulla casa che teme il Signore". Nella seconda lettura Paolo ci trasmette pillole di saggezza, indirizzate ad ogni persona, per vivere le relazioni all'interno della comunità che noi chiamiamo famiglia (La parola di Cristo dimori tra voi abbondantemente... cantando a Dio di cuore e con gratitudine... sopportandovi a vicenda e perdonandovi scambievolmente...) Il Vangelo ci mette di fronte al fatto che ognuno di noi ha i suoi problemi umani legati alla famiglia, ma dobbiamo scoprire la nostra vocazione («Alzati...!») per dare risposte adeguate in funzione alla nostra formazione e sensibilità. E' proprio la risposta di Giuseppe che fu determinata dalla sua sensibilità. Questa rilettura su tutta la questione relativa alla famiglia, alla relazione che essa comporta al suo interno, che le letture di oggi ci propongono, è di tipo "sapienziale", e questa nella prospettiva di fede ha un suo orizzonte. Ma noi siamo capaci a dare una lettura sapienziale dei fatti oppure siamo portati all'atteggiamento del "tirare a campare"? Per la riflessione di coppia e di famiglia: • Nelle nostre famiglie c'è una lettura "sapienziale" dei fatti, avvenimenti, esperienze e quindi della vocazione di ciascuno, oppure lasciamo tutto ad una reazione istintiva per lo più condizionata dalla cultura circostante del momento? • Paolo nella sua lettera ci invita al rispetto dei ruoli all'interno della famiglia, è così anche per noi o prevale ancora, nonostante tutto, le rivalse dei ruoli che abbiamo acquisito nella storia passata? • Paolo ci ricorda alcune cose essenziali per mantenere l'armonia all'interno della famiglia: che spazio ha nella nostra famiglia la parola di Dio e la preghiera? |