Omelia (23-12-2007)
padre Ermes Ronchi
Giuseppe, il coraggio dell’amore

Nel Vangelo di Luca l'annuncio è por­tato a Maria, se­condo il Vangelo di Matteo l'angelo parla a Giuseppe. Se sovrapponiamo i due Vangeli, scopriamo non u- na contraddizione ma una dilatazione: l'annuncio è fatto alla coppia, è rivolto allo sposo e alla sposa in­sieme, al giusto e alla ver­gine che si amano. Dentro ogni coppia Dio è all'ope­ra: cerca il doppio sì del­l'uomo e della donna, sen­za il cui coraggio neanche Dio avrebbe dei figli sulla terra. Nelle relazioni, nella casa, Dio ti sfiora e ti toc­ca, lo fa in un giorno in cui sei così ubriaco di gioia da dire a chi ami parole stu­pite, totali, eterne, lo fa in un giorno di crisi, di dub­bi, di lacrime.
Giuseppe, benché inna­morato, decide di lasciare la fidanzata, per rispetto non per sospetto; non vuo­le denunciarla, ma conti­nua a pensare a lei, insod­disfatto della decisione presa, a lei presente perfi­no nei suoi sogni, a lei che lo ama riamata.
Poveri di tutto Maria e Giu­seppe, ma Dio non ha vo­luto che fossero poveri d'a­more, perché se c'è qual­cosa sulla terra che apre la via alla trascendenza, que­sta cosa è l'amore. Giusep­pe, uomo dei sogni, mani indurite dal lavoro e cuore intenerito da Maria, non parla, ma il suo silenzio è un amore senza parole: «Il più alto raggiungimento nella fede è rimanere in si­lenzio e far sì che Dio par­li e operi internamente» (Meister Eckhart). Dio gli parla attraverso l'umile via dei sogni: l'uomo giusto ha gli stessi sogni di Dio.
Giuseppe, come Israele nel deserto, è «messo alla pro­va per vedere che cosa a­veva nel cuore». E nel cuo­re scopre di avere quella donna, di amarla anche senza volerla possedere, radice segreta della vergi­nità della coppia di Naza­ret. Ogni amore vero deve varcare la stessa soglia, dal possedere al proteggere: a­mare, voce del verbo mori­re, voce del verbo vivere; che significa dare e mai prendere, amare per pri­mo, in perdita, senza far conti.
Giuseppe è l'uomo di fede che, tentato di sottrarsi al mistero, poi ascolta: fa sua la prima parola che Dio da sempre rivolge all'uomo: non temere; comincia ad agire spinto non più dalle sue paure, ma dal suo de­siderio; preferisce Maria ad una eventuale discenden­za propria, antepone l'a­more alla generazione; sca­va spazio nel suo cuore per il bambino estraneo.
Il coraggio dell'amore, ec­co la profezia di Giuseppe. Per questo coraggio Dio a­vrà un figlio tra noi.