| Omelia (02-12-2007) |
| LaParrocchia.it |
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"Vigilanza e attesa" Eccoci al nuovo anno liturgico con l'inizio del cammino d'Avvento. Si, l'Avvento, così sentito nelle nostre case, che ci apprestiamo ad addobbare con le più fantasiose decorazioni natalizie. Ma presi dalla realtà consumistica in cui noi oggi viviamo, non dobbiamo perdere il senso cristiano delle cose e dei segni che altri si sono appropriati svuotandoli del sacro che li circonda. Allora, dobbiamo ricordarci che l'Avvento non è un tuffo nelle luci, nelle decorazioni e un'attesa di regali da scambiarsi, bensì -da "adventus"- è venuta, arrivo, di un Dio che si fa uomo per ridare all'uomo la dignità di figlio di Dio. È anche attesa di compimento della storia della salvezza quando ritornerà il Signore Gesù per consegnare il mondo a Dio Padre. Anche la liturgia ci fa vivere tra l'attesa e il compimento. La prima parte fino al 16 dicembre con le due prime domeniche, ha un carattere escatologico, guarda cioè all'ultima venuta del Signore Gesù alla fine dei tempi con i temi della vigilanza e della conversione; la seconda parte dal 17 dicembre, la "settimana santa di Natale", fissa l'attenzione sulla preparazione ultima della festa dell'Incarnazione con i temi della gioia e della disponibilità. Pertanto, l'atteggiamento del fedele dev'essere di gioiosa attesa nella fede e interiore povertà e speranza, e preparazione anche attraverso una ri-conversione della propria vita (conversione e penitenza) alla venuta del Signore Gesù nella gloria alla fine dei tempi (seconda venuta) e nella sua natura umana (prima venuta). Viviamo, allora, questo primo periodo del nuovo anno liturgico nell'attesa di celebrare la nascita di un bambino, rivelatosi "speciale" per l'intera umanità. Seguiamo durante le quattro domeniche Maria e Giuseppe sulla strada che li porta a Betlemme. Durante il percorso ci accompagneranno altri personaggi, tipici di questo periodo, come il Profeta Isaia che preannuncia la nascita dell'Emmanuele, del Dio-con-noi; come Giovanni il Battista, il precursore, che richiama incessantemente alla conversione. Trasformiamo allora il cammino d'Avvento in cammino di conversione verso quella semplicità della vita che ci aiuta a gustare le piccole cose. Buon cammino d'Avvento a tutti. |