| Omelia (16-12-2007) |
| padre Paul Devreux |
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Giovanni Battista è in prigione e cerca notizie su Gesù. Rimane perplesso perché Gesù non si sta comportando da giustiziere, come sperava. Gesù capisce le perplessità di Giovanni e tiene a rassicurarlo. La risposta che gli manda, tradotta nel nostro linguaggio, dice così: "Non temere, guarda i segni che faccio e vedrai che corrispondono ai segni preannunciati dal profeta Isaia riguardo al Messia, ma io non opero come tu pensavi che avrei fatto. Io faccio una cosa del tutto nuova, che non potevi prevedere. Pertanto non ti scandalizzare di me e fidati. So quello che faccio". Per Giovanni questa risposta è consolante e lo è anche il sentir dire che Gesù dichiara che Giovanni è un grande profeta. E' un aiuto per sopportare il carcere. Ma questa domanda di Giovanni Battista: "Sei tu che devi venire o dobbiamo aspettare un altro?" è d'attualità. Può capitare anche a me di domandarmi se è Lui che può aiutarmi o se devo cercare qualcun'altro, o se è meglio che faccia da me, senza fidarmi di nessuno. E' la domanda di chiunque si trova in un carcere, in una situazione difficile, d'incastro, senza sbocco, come può essere anche una malattia, l'anzianità, la vedovanza. E' la domanda, per non dire l'urlo, di tutti i poveri. Il desiderio del cuore è proprio quello di trovare uno che abbia la bacchetta magica o che faccia il giustiziere, come vediamo nei film. Spesso le nostre preghiere vanno in questa direzione. Gesù oggi ci risponde invitandoci a fare il presepio, per contemplare lo stile della sua venuta. Quello della condivisione, per starci vicino. Gesù non viene a tirarci fuori ma viene dentro le situazioni per aiutarci a camminare, e io vedo che anche oggi ovunque c'è qualcuno che fa questo, in nome del vangelo, le situazioni migliorano e diventano più vivibili. La solidarietà fa miracoli anche oggi, ma non fa notizia. Sta a me contemplare il presepio e fare le mie scelte di condivisione, per scoprire meravigliato che anche oggi, dove si annuncia e vive il vangelo, "i ciechi ricuperano la vista, gli storpi camminano, i lebbrosi sono guariti, i sordi riacquistano l'udito, i morti risuscitano, ai poveri è predicata la buona novella, e beato colui che non si scandalizza di Gesù". |