| Omelia (02-12-2007) |
| don Marco Pratesi |
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Incontro al Signore Il testo di Isaia ci presenta il tempo di avvento come un cammino. Siamo chiamati a metterci in movimento, come proclama il responsorio del salmo odierno: "Andiamo con gioia incontro al Signore". Oggi ciascuno di noi nuovamente ascolta con gioia il lieto annunzio: "andremo alla casa del Signore!" (Sal 122,1). Questo nostro itinerario presuppone però un precedente venire a noi da parte del Signore: "da Sion uscirà la legge e da Gerusalemme la parola del Signore" (v. 3). Questo pellegrinaggio della Parola tra i popoli ("il seminatore uscì a seminare", Mt 13,4 par) produce un movimento di risposta, per il quale i popoli a loro volta si mettono in cammino verso Gerusalemme. C'è un cammino delle genti che è mettersi in ascolto e accogliere la parola e la torah. Tale cammino genera un altro cammino, che è la retta prassi, il concreto vivere la volontà di Dio: "Venite, saliamo sul monte del Signore, al tempio del Dio di Giacobbe, perché ci indichi le sue vie e possiamo camminare per i suoi sentieri" (v. 2). Si tratta di vedere quel che è bene e di attuarlo. La liturgia chiede a Dio che il suo popolo "veda ciò che deve fare e abbia la forza di compiere ciò che ha veduto" (orazione della I settimana del tempo ordinario). Il segno concreto del compiersi di questo cammino sarà l'abbandono della violenza, della volontà di sopraffazione e asservimento dell'altro ai propri interessi, per dedicarsi all'edificazione, a far crescere la vita e moltiplicare la benedizione di Dio sulla terra (v. 4; cf. Gaudium et Spes 78). C'è poi un cammino di Israele, chiamato a camminare "nella luce del Signore" (v. 5), a lasciarsi quindi illuminare da quella luce, per essere città posta sopra il monte che richiama le genti (cf. Mt 5,14 e Is 60,1-6, prima lettura nella festa dell'Epifania). Questo cammino nella luce significa concretamente lo stesso vedere il bene e viverlo, ma con la sottolineatura della forza di testimonianza e di richiamo che un simile cammino possiede: ogni volta che ci si lascia illuminare dal Signore si diviene a nostra volta luce per altri. La colletta lega il tema del cammino a quello evangelico della vigilanza: "risveglia in noi uno spirito vigilante, perché camminiamo sulle tue vie di libertà e di amore". Vigilare per camminare "da forza a forza" (cioè con energia sempre maggiore, Sal 84,7) verso il Signore Gesù, Parola e Legge fatta carne. Signore, facci conoscere la strada da percorrere e guidaci nelle tue vie! (cf. Sal 143,8). I commenti di don Marco sono pubblicati dal Centro Editoriale Dehoniano - EDB nel libro Stabile come il cielo. |