Omelia (25-11-2007)
Casa di Preghiera San Biagio FMA


Dalla Parola del giorno
Il Padre ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasferiti nel regno del suo Figlio diletto.

Come vivere questa Parola?
'Potere' è un termine che, da tempo immemorabile, va a braccetto col termine 'prepotenza': qualcosa che opprime l'uomo e tende a tenerlo in propria balia. Così è stato per noi dal peccato originale fino alla venuta di Gesù che ha instaurato, in mezzo a noi, tutt'altro tipo di potere. Anzi, per essere precisi, egli esercita su di noi l'AUTORITÀ di un sovrano che è egli stesso PACE, piuttosto che potere che scatena violenza.
Il testo parla di liberazione dal peggiore dei poteri: quello delle 'tenebre' cioè del male, e di un trasferimento nel regno di cui Dio Padre ha costituito sovrano il Figlio suo Gesù.
Per penetrare con tutto il nostro essere in questa parola, raffiguriamoci l'opposizione: tenebre (oscurità, oppressione, morte) luce (trionfo di vita, solarità, gioia). Ecco la vita cristiana: la mia, la tua si realizza dentro questo continuo 'trasferimento' dalle tenebre alla luce. È il sovrano stesso di questo regno di luce a trasferirmici! In grazia del suo potere che è il suo stesso mistero di morte e resurrezione, se noi viviamo con lui, anzi "VIVIAMO LUI" noi apparteniamo al regno della luce. Come? Con la familiarità della sua PAROLA, col perseverare nella preghiera e nell'accostarci ai sacramenti, nell'esercizio quotidiano del voler bene a tutti.
Paolo dice che "siamo figli della luce" perché il cristiano è uno continuamente trasferito nel regno del Signore Gesù che ha detto di sé: "Io sono la luce del mondo".

Oggi, nella mia pausa contemplativa, con tutto me stesso vivo questo lasciarmi liberare da varie oscurità: pigrizia, apatia spirituale, malevolenze varie ecc. Chiedo allo Spirito Santo che mi dia di vivere la gioia di appartenere a Gesù, sovrano di quel regno in cui l'amore è legge e la pace e la gioia ne sono le conseguenze.

Dammi, mio Sovrano, di vivere nel tuo regno fuori dalla schiavitù del peccato, della violenza, del non amore.

La voce di una cristiana impegnata
Voglio vivere perché tutti i disperati del mondo possano scoprire che Cristo è la gioia che vince ogni sofferenza, che Cristo è la vita che vince ogni morte, che Cristo è la pace che vince ogni angoscia.
Chiara Amirante