Omelia (18-11-2007)
CPM-ITALIA Centri di Preparazione al Matrimonio (coppie - famiglie)


Il popolo di Dio, la comunità ecclesiale, ogni singolo credente presente nel tempio, con l'animo arricchito dalle azioni preparatorie, e dal momento di silenzio meditativo e di presa di coscienza del significato del suo essere presente, non per caso, od obbligo, alla celebrazione eucaristica, si dispone, seduto, ad ascoltare la Parola.
Le letture, brani della Parola di Dio sono sempre tratti dal primo e dal secondo testamento.
I tesori della Bibbia sono aperti, presentati, donati ai fedeli in riferimento alla festività corrente.
Le letture costituiscono la parte principale della liturgia della Parola, tratte dai due testamenti ne rivelano e sottolineano l'unità nella storia della salvezza. Tra la prima e la seconda è inserito un salmo recitato i forma responsoriale o cantato
Dio parla al suo popolo, manifesta il suo disegno di salvezza, già pensato al momento della creazione e che si sviluppa nei secoli fino al termine dei tempi.
Disegno di redenzione e di salvezza, che certamente si realizzerà grazie alla volontà di Dio, fedele sempre e alla disponibilità degli uomini, che rispondono alla chiamata della Parola, nutrimento efficace.
Efficace è la presenza dello Spirito Santo nella proclamazione con il dono della forza effettiva per la salvezza. Non è solo racconto, comunicazione di fatti, avvenimenti, storie di uomini e profeti, ma è contemporaneamente discesa della Spirito Santo (Nuova Pentecoste) che perdona, rinnova, santifica. Come risponde l'uomo? Quale attenzione presta con la sua presenza libera?
(continua)

MA NEMMENO UN CAPPELLO DEL VOSTRO CAPO PERIRA'. CON LA VOSTRA PERSEVERANZA SALVERETE LE VOSTRE ANIME (Lc 21, 18 – 19)
Quando il vangelo è scritto, dopo una lunga tradizione orale, il tempio di Gerusalemme è già stato distrutto. (70 d.C.)
Luca e i suoi discepoli ricordano e rievocano le parole di Gesù che aveva profetizzato tale evento.
Molti decenni prima Gesù ammoniva che, sia per il cattivo comportamento degli uomini, sia per la caducità di tutte le costruzioni umane fatte di pietra e di doni votivi tutto ha termine, non bisogna legare il cuore e la mente alle forme esteriori, al materiale.
L'uomo spirituale ricerca, realizza ed usa tutte le realtà umane senza farne il fine ultimo, l'uomo è sempre nella attesa del ritorno del Signore con gioiosa speranza, con ottimismo.
Se ieri ed oggi vediamo le distruzioni che si attuano nel mondo, molto peggiori della distruzione del tempio, è difficile essere ottimisti. Ecologisti, ambientalisti, pacifisti, giustamente avvertono e denunciano i pericoli cui l'umanità sta andando incontro.
Il credente nella Parola-Gesù è ottimista perché si fida della promessa, non segue i consigli degli ingannatori, non si lascia terrorizzare dalla malvagità, ma coglie occasione per dare buona testimonianza, sapendo che il bene alla fine trionferà sul male, che il tempo è prossimo e che non solo nessun "cappello del suo capo perirà", ma che tutto il mondo, tutta l'umanità si ravvedrà e salirà al Monte del Signore.

NON ABBIANO VISSUTO OZIOSAMENTE (2 Ts 3,7b)
La fede e la speranza non possono distogliere dall'impegno politico, sociale, economico. Troppe volte molti cristiani sono tentati di vivere oziosamente. Non si può e non si deve pensare che la cosa-pubblica (res-publica) sia realtà irrilevante, di cui disinteressarsi, astenersi dall'impegno e non operare per il bene di tutti.
E' indispensabile "lavorare", lavorare con fatica e sforzo notte e giorno perché a nessuno manchi "il pane quotidiano". Se l'uomo non si impegna, neppure mangi, e capirà cosa significa lo squallore della miseria. "Beati i poveri" indica coloro che non hanno e non cercano il superfluo, ma non quelli che muoiono (letteralmente) di fame. Sarà bene ascoltare l'apostolo e non vivere disordinatamente, agitandosi senza realizzare la carità.

GIUDICHERÀ IL MONDO CON GIUSTIZIA, I POPOLI CON RETTITUDINE (Sal 97)

Noi cristiani, popoli occidentali, popoli del benessere, ci impegniamo a fare giustizia, siamo disposti a farci giudicare con rettitudine?


PER VOI INVECE, CULTORI DEL MIO NOME, SORGERÀ CON RAGGI BENEFICI IL SOLE DI GIUSTIZIA (Mal 3,20)
Il profeta Malachia si rivolge al popolo ebraico (solo a quello?) infedele e peccatore e annuncia un messaggio di fiducia, speranza, ottimismo, il Signore spera ancora nel suo popolo. Il culto a Dio-Padre non è solo un atto formale, ma è praticare la misericordia, imitando il Suo amore incarnato in Gesù, che dona la Sua vita per "fare giustizia" = fare giusti gli uomini, affinché anche loro splendano in mezzo all'umanità, comportandosi con umanità, come è stato vero uomo Gesù, lo imitino e portino salvezza.


PER LA REVISIONE DI VITA
• Quale è la mia attenzione alla Parola? Quanto la medito e la attualizzo nella vita quotidiana? E' il nostro pane?
• Quali fini mi propongo nella vita? Quale fine finale?
• Sono ottimista ho fiducia e speranza verso me stesso? Verso gli latri?
• Quali impegni famigliari, sociali, ecclesiali mi assumo liberamente e responsabilmente?

Commento a cura di Michele Colella