Omelia (16-09-2007) |
don Giovanni Berti |
Le favole di Gesù Clicca qui per la vignetta della settimana. Crediamo alle favole? Un adulto direbbe sicuramente di no... Anzi si pensa giustamente che crescere e diventare adulti significhi abbandonare il mondo delle favole e guardare la realtà nella sua drammatica concretezza e affrontare le responsabilità senza troppe illusioni e sogni per aria. Il mondo delle favole dove il buono vince sempre e dove basta un colpo di bacchetta magica e tutto si risolve, è il mondo dei bambini che mentre ascoltano le favole si immedesimano e le continuano nei loro giochi. Per i bambini le favole sono vere ed è realmente possibile che Biancaneve si risvegli dal suo sonno con un bacio del principe e che Pinocchio ingoiato dal pesce ritrovi suo padre per ritornare a vivere felici e contenti. Gesù crede alle favole? Il Vangelo inizia con Gesù che è criticato perché mangia a tavola con i peccatori e con la gente che al suo tempo era ai margini della società e della religione. Perché perdere tempo con questa gente? Tanto non cambieranno mai e non si convertiranno... Che cosa c'entra Dio con il peccato? Dio non è nel tempio e la dove c'è osservanza di comandamenti e regole? Le parabole che Gesù racconta in questo capitolo 15 di Luca sono tra le più famose e toccanti. Ci impressiona sempre sentire del pastore che lascia le 99 pecore nel deserto per andare in cerca di quella perduta e ci rallegra la gioia della donna che fa festa con le amiche dopo aver ritrovato la monetina persa. E ancor di più ci commuove la storia del padre amorevole che riaccoglie in casa il figlio che era scappato di casa con metà dei suoi averi. Ma se le ascoltiamo bene queste storie di Gesù sono vere e proprie favole. Sono storie impossibili e per nulla concrete. Gesù domanda ai suoi ascoltatori "Chi di voi lascerebbe le 99 pecore nel deserto per andare a cercare la pecora perduta?". Ma nessuno, ovviamente! Non ha senso rischiare le 99 per cercarne una! E che senso ha fare addirittura una festa se si ritrova un centesimo perso sotto il divano? E quale padre darebbe metà dei suoi averi (nemmeno potrebbe secondo le regole del tempo di Gesù) per vederli persi e poi riaccogliere il figlio come nulla fosse? Le parabole di Gesù sono belle ma sono favole! Sono possibili quasi quanto la storia di Biancaneve, di Cenerentola e di Pinocchio. Ma Gesù crede nelle favole. Ci crede perché proprio per questo è sceso tra gli uomini. |