Omelia (30-09-2007) |
don Giovanni Berti |
Ricchi poveri e poveri ricchi Clicca qui per la vignetta della settimana. Sorge più di una domanda dopo aver ascoltato questa parabola. Perché il ricco morendo va nei tormenti dell'inferno e il povero Lazzaro direttamente in paradiso? Solo per il fatto che il primo è ricco e l'altro povero? Non sappiamo nulla della vita di entrambi se non la loro situazione economica. Non sappiamo se Lazzaro fosse buono e quell'altro cattivo. E' il conto in banca che decide la vita eterna? Ma come sempre a Gesù non interessa dire come è l'aldilà, ma con le sue parabole vuole insegnarci come vivere bene l'aldiqua, la vita adesso mentre la stiamo vivendo. Per Gesù la ricchezza è un grande pericolo. Lo dice ai discepoli dell'antica Palestina, ma sembra che veda anche noi oggi, e le sue parole sono terribilmente vere e attuali. Il ricco che banchetta e veste sontuosamente è accecato dal suo benessere a tal punto che non vede il povero Lazzaro che "giaceva alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi di quello che cadeva dalla mensa del ricco". Lazzaro non è un povero qualunque, ma è li, vicino al ricco che incredibilmente non lo considera. Ma chi è questo ricco, come si chiama? Il ricco ha la sua identità dalle tante cose che possiede, ma a noi nel racconto giunge povero di identità. Chi è? È quello che veste di porpora e di bisso. È quello che fa banchetti tutti i giorni. È quello che ha il SUV e la villa al mare. È quello che ha fatto un sacco di soldi in quell'investimento. È quello che ha.... Ma non sappiamo alla fine il suo nome. Chissà che tipo sarebbe se non avesse tutte quelle cose che possiede e che lo rendono visibile. Il povero si chiama Lazzaro e non ha nient'altro che il suo nome... E non può sfuggire alla sua estrema povertà. Solo i cani sembrano avere un po' di cura per lui leccandogli le piaghe. Ma il ricco allora è davvero così ricco? È povero di nome proprio, e non possiede nemmeno la capacità di amare e di esser amato da Lazzaro. La fiamma che lo torturerà nell'inferno dopo morto è già iniziata adesso, nella sua povertà di amore, accecato com'è dai beni che lo sostengono. Lazzaro al contrario non ha nulla se non se stesso e gli rimane "solo" Dio. Gesù davvero ci "tortura" nei Vangeli di queste domeniche con continui insegnamenti sulla povertà e l'uso delle ricchezze. |