Omelia (29-09-2007) |
Monaci Benedettini Silvestrini |
Vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scender sul Figlio dell'uomo La realtà degli angeli, creature spirituali, è un dato evangelico. In un senso diffuso di religiosità, oggi, si stanno riscoprendo gli angeli come un qualcosa di reale, anche se non direttamente percepibili dai nostri sensi. La rivelazione che la Bibbia contiene sugli angeli, si illumina progressivamente proprio con la Rivelazione di Gesù. Leggiamo con attenzione il Vangelo per scoprire, in queste creature, non delle diverse espressioni della divinità, come vorrebbe un sincretismo religioso sempre più attuale, ma scopriamo che gli angeli sono esseri creaturali a servizio di Dio per la nostra salvezza. Gesù lega in modo esplicito, infatti, gli angeli con la sua Rivelazione e con il suo Mistero. Non possiamo comprendere gli angeli al di fuori della nostra fede in Cristo. A Natanaele, Gesù si rivela come Figlio dell'uomo, esprimendo contemporaneamente la sua divinità e la sua umanità. Il cielo aperto da Gesù nel suo mistero di Incarnazione significa la nostra ritrovata amicizia con Dio che si attua nel Mistero Pasquale. I cieli aperti indicano questa relazione d'amore che Dio vuole instaurare ancora con noi. Sono proprio gli angeli, nella rivelazione di Gesù, i primi a passare attraverso questa frontiera che prima di Gesù era invalicabile per gli uomini. Gesù, con il suo proclamarsi come Figlio dell'uomo specifica la sua missione di salvezza. Qui si giustifica la presenza angelica quasi come corona di lode e ringraziamento celeste donato all'uomo. Preghiamo, allora gli angeli proprio nel vero ringraziamento a Dio. Con l'aiuto che chiediamo tramite gli angeli, la nostra fede sarà più concreta, la nostra preghiera più sincera, con un vero aiuto per la nostra vita cristiana, di figli di Dio. |