Omelia (23-09-2007) |
CPM-ITALIA Centri di Preparazione al Matrimonio (coppie - famiglie) |
"Non potete servire Dio e la ricchezza" La Parola ascoltata vuole portarci a riflettere sul corretto rapporto che, come credenti, dobbiamo cercare di instaurare con ciò che possediamo, con la fortuna piccola o grande che riusciamo a mettere da parte grazie al lavoro e alla nostra intraprendenza. Questo messaggio fa emergere un interrogativo di fondo: qual è il fondamento su cui intendiamo costruire la nostra vita? Del resto non è forse vero che ciascuno persegue ciò che ama, ritenendolo il valore primario? Gesù con parole che non lasciano spazio ad equivoci, toglie ogni illusione a chi intende "servire" contemporaneamente Dio e la ricchezza. Occorre scegliere su chi fondare con solidità la nostra vita. Ogni discepolo di Gesù è invitato a condividere i propri beni; il denaro utile mezzo per vivere, sempre rischia di trasformarsi in fine, nel qual caso diviene un padrone. Ma il Vangelo è chiaro: "Non potete...". L'attaccamento a Dio esige distacco dalla ricchezza e dal denaro. La parabola che Gesù racconta non vuol certo essere l'elogio della disonestà di un" amministratore delegato" il quale, subodorando aria di licenziamento per pasticci nell'amministrazione, escogita con scaltrezza un piano di salvataggio, con la complicità dei debitori. E' la sua scaltra prontezza nel trovare una soluzione che Gesù addita come "stile d'azione" ai "figli della luce". Gesù vuole sollecitare gente disimpegnata, tutta protesa al guadagno raggiunto anche con mezzi illeciti, a decidersi per una seria ed autentica conversione. In questo modo Egli toglie ogni illusione a chi pensa di dividersi tra il servizio e Dio e quello alle ricchezze. Trattandosi di due realtà in netto contrasto, s'impone una scelta: quella dell'amore e delle fraternità o quella della logica dell'avere, del profitto fine a se stesso. Va fatta una scelta di campo; chiara è la conclusione a cui S.Luca giunge: il guadagno disonesto genera ingiustizie ed ostruisce l'ingresso al Regno. Pur vivendo a stretto contatto con le realtà economiche messe nelle nostre mani, guardiamoci dal diventare schiavi, sporcando mani e coscienza. Chiediamo con insistenza il dono della "sapienza del cuore", la sola ad impedire tale rischio e a farci trovare il gusto della generosità e della condivisione nell'uso dei beni. SPUNTO DI RIFLESSIONE Nel celebre romanzo "Racconti di un pellegrino russo" si leggono queste parole: "Per grazia di Dio sono un uomo cristiano; per azioni grande peccatore; per vocazione pellegrino della specie più misera, errante di luogo in luogo: I miei beni terrestri sono una bisaccia sul dorso, con un po' di pane, e nella tasca interna del camiciotto la sacra Bibbia. Null'altro...". Significativo passo, non è vero? Facciamone tesoro per la vita. Commento a cura di Rita e Luciano Gallo |