Omelia (02-09-2007) |
Casa di Preghiera San Biagio FMA |
Dalla Parola del giorno Figlio, nella tua attività, sii modesto; sarai amato dall'uomo e gradito a Dio. Come vivere questa Parola? Questa parola del Siracide affonda nel cuore della vera sapienza che è tutta "giocata" nell'"essere", non nell'apparire. Sii modesto, infatti, significa: non vantarti, non pavoneggiarti, non prenderti più cura di quello che appare di fuori a scapito della consistenza interiore. Intendo la consistenza di te che ti dedichi alla tua attività e la consistenza di quello che ne è il risultato. Per esempio se sei casalinga, non cercare tanto il plauso e il consenso quanto invece il costante miglioramento di quello che, se cucinato a dovere, è prezioso per la salute altrui. Se sei medico non fare del carrierismo, ma dedicati a un aggiornamento del tuo servizio professionale per il bene dei tuoi pazienti. Se sei artista non pavoneggiarti per avere sempre più applausi ma dedicati alla bellezza (in ogni suo ambito) con cuore consapevole che gestisci dei riflessi della Bellezza infinita che è Dio. Come puoi accentrare su di te l'attenzione del mondo, anziché servirlo con amore, impegnando la tua attività a cuore chiaro e largo, senza piccinerie d'interessi: siano essi di carattere economico o di ambizione personale? In queste parole di Ben Sira (autore del Siracide) già s'intravede il messaggio delle beatitudini, lo spirito umile e semplice di Nazareth: quell'essere sciolti e liberi da tutti i legacci della mondanità; così liberi e agili da saper scegliere, al banchetto della vita, l'ultimo posto di cui parla Gesù nel Vangelo. E l'ultimo posto, l'essere umile e modesto non significa buttar via talenti e doni, "rattrappire" la vita in uno spirito rinunciatario dei valori. Assolutamente no! Essere modesto nel proprio agire, vuol dire decentrarsi coraggiosamente dal proprio "ego", volgersi con tutto il cuore, l'animo e le forze a Dio amato e servito per primo nel proprio solerte e intelligente operare; significa dare il meglio di sé, non cercando di brillare di luce propria che non esiste, ma cercando di servire amando: che è tutto. A questo penserò oggi, nella mia pausa contemplativa. E pregherò: Signore, concedimi l'umiltà del cuore senza la quale c'è boria e non amore. La voce di un padre del deserto Colui che biasima sempre e solo se stesso può vivere in qualsiasi luogo. Ma se glorifica se stesso, allora non reggerà in nessun luogo. Abate Poemen |