Omelia (08-07-2007)
padre Romeo Ballan
C'è bisogno oggi di molti apostoli per evangelizzare il mondo

Riflessioni
Gesù era in viaggio: camminava decisamente verso Gerusalemme (Vangelo di domenica scorsa). Si trattava di un viaggio missionario e comunitario, carico di insegnamenti per i discepoli. Da poco tempo Gesù aveva inviato in missione i Dodici (Lc 9,1-6). A breve distanza di tempo, Luca (Vangelo) narra la missione dei settantadue discepoli: "Il Signore designò altri settantadue discepoli e li inviò a due a due avanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi" (v. 1). La 'carta di ingaggio' e le istruzioni per i due gruppi di missionarie -i 12 apostoli e i 72 discepoli- sono praticamente le stesse. Sorprende quindi questa vicinanza e duplicità.

Chi erano i 72? Qui il numero ha un significato simbolico, che riporta alla totalità della missione: 72 (o 70, a seconda dei codici) erano i popoli della terra secondo la 'tavola delle nazioni' (Gen 10); altrettanti erano gli anziani di Israele; inoltre, 72 è un numero multiplo di 12, per cui viene ad indicare la totalità del popolo di Dio. La missione, quindi, non è compito soltanto di alcuni (i 12, appunto), ma opera anche dei laici, cioè di tutti. In questi numeri si respira un messaggio di universalità della missione, nella sua origine e nei destinatari.

Le istruzioni sono molteplici e tutte significative, nello stile della missione nuova inaugurata da Gesù.
- Li inviò "a due a due": a gruppetti; occorre essere in comunione almeno con un'altra persona, perché la testimonianza sia credibile. L'annuncio del Vangelo non è lasciato all'inventiva personale, ma è opera di una comunità di credenti. Così andarono Pietro e Giovanni (At 3-4; 8,14); Barnaba e Saulo, inviati dalla comunità di Antiochia (At 13,1-4).
- Li inviò "avanti a sé...": sono portatori del messaggio di un'altra persona; non sono proprietari o protagonisti, sono precursori di Qualcuno che è più importante, che verrà dopo, per la cui venuta essi devono preparare le menti e i cuori dei destinatari.
- La messe è abbondante, con pochi operai disponibili. La situazione è la stessa, ieri e oggi. La soluzione che Gesù offre è duplice: "Pregate..." (v. 2) e "andate..." (v. 3). Pregare per vivere la missione in sintonia con il Padrone della messe, perché la missione è grazia da implorare per sé e per altri. E andare, perché in ogni vocazione, comune o speciale, il Signore ama, chiama e invia. Pregare e andare: due momenti essenziali e irrinunciabili della missione. (*)
- Il messaggio da portare è il dono della pace, nel senso più completo, per le persone e le famiglie (v. 5), e soprattutto il messaggio che "è vicino a voi il regno di Dio" (v. 9.11). Il regno di Dio è anzitutto una persona: Gesù, pienezza del regno. Chi l'accoglie trova la vita, la gioia, la missione di annunciarlo.
- Lo stile della missione di Gesù e dei discepoli è l'opposto di quello dei potenti di turno o delle multinazionali. Non si basa sulla volontà di dominio, l'arroganza e la cupidigia (cose da lupi: v. 3), ma sulla proposta umile, rispettosa, libera da sicurezze umane (v. 4), attenta ai più deboli (v. 9), offerta nella gratuità, senza ricercare altre ricompense (v. 20). Il Vangelo di Gesù è un messaggio di vita vera per chi si fida soltanto di Dio, che è Padre e Madre (I lettura) e di Cristo crocifisso e risorto (II lettura).


Parola del Papa
(*) "La Chiesa ha bisogno oggi di molti apostoli per evangelizzare il mondo del nuovo millennio e si aspetta di trovare questi evangelizzatori tra di voi, giovani uomini e donne". (Lima, Perú, 2.2.1985).
- "Mettetevi in prima fila tra coloro che sono pronti a lasciare la propria terra per una missione senza frontiere. Attraverso le vostre persone Cristo vuole raggiungere l'umanità intera".
Giovanni Paolo II
(Messaggio per la Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni, 1985)


Sui passi dei Missionari
- 9/7: SS. Agostino Zhao Rong (+1815) e numerosi compagni martiri in Cina, che in luoghi e tempi diversi (tra 1648 e 1930) hanno reso testimonianza al Vangelo di Cristo con la vita e la parola.
- 9/7: S. Paolina (Amabile Visintainer) del Cuore Agonizzante di Gesù (1865-1942), italiana, emigrò in Brasile, ove si dedicò alla cura di malati e poveri, per i quali fondò una congregazione.
- 11/7: S. Benedetto da Norcia (480-547), abate, "Padre e Patrono d'Europa", fondatore, patriarca dei monaci in Occidente.
- 13/7: S. Enrico II (973-1024), imperatore; con la moglie S. Cunegonda propagò la fede in Europa, fondò monasteri e Diocesi.
- 13/7: B. Mariano di Gesù Euse Hoyos (Colombia 1845-1926), sacerdote Diocesano, esemplare per semplicità e integrità di vita, e per lo zelo apostolico nelle attività parrocchiali.
- 13/7: B. Carlo Manuel Rodríguez Santiago (1918-1963), laico, primo beato di Porto Rico; apostolo fra i giovani, dedito alla liturgia e alla catechesi.
- 14/7: S. Camillo de Lellis (1550-1614), sacerdote, dedito al servizio degli incurabili; fondatore dei Ministri degli Infermi.
- 14/7: S. Francesco Solano (1549-1610), francescano spagnolo, missionario in Panamà, Perù, Argentina.
- 14/7: B. Ghebre Michael (Etiopia, 1791-1855), sacerdote lazzarista; convertitosi dall'ortodossia, soffrì persecuzione e martirio.

Pausa estiva: da questa domenica facciamo una pausa nell'invio dei nostri commenti domenicali; riprenderemo con la domenica 16 settembre. E ci sarà una novità: il servizio riprenderà in un nuovo sito di spiritualità missionaria: www.euntes.net Lo si può già visitare, ma è ancora in fase di allestimento.