| (Testo CEI2008) 20 Le tasse all'imperatore di Roma
20Si misero a spiarlo e mandarono informatori, che si fingessero persone giuste, per coglierlo in fallo nel parlare e poi consegnarlo all'autorità e al potere del governatore.
21Costoro lo interrogarono: «Maestro, sappiamo che parli e insegni con rettitudine e non guardi in faccia a nessuno, ma insegni qual è la via di Dio secondo verità.
22È lecito, o no, che noi paghiamo la tassa a Cesare?».
23Rendendosi conto della loro malizia, disse:
24«Mostratemi un denaro: di chi porta l'immagine e l'iscrizione?». Risposero: «Di Cesare».
25Ed egli disse: «Rendete dunque quello che è di Cesare a Cesare e quello che è di Dio a Dio».
26Così non riuscirono a coglierlo in fallo nelle sue parole di fronte al popolo e, meravigliati della sua risposta, tacquero.
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