Omelia (29-04-2007)
padre Mimmo Castiglione
La differenza!

Che cosa è importante?
Nella risposta sta la differenza!
La differenza che c'è tra le persone, intendo!

La differenza che c'è tra il pastore e il mercenario.
La differenza con cui si tratta la propria segullah (proprietà),
cioè la propria vita e quanto ci appartiene, le relazioni ed il futuro!

È nella differenza delle risposte che si coglie il valore delle persone,
la loro dignità, l'onore, e si percepisce con chi si ha a che fare,
si comprende ciò che fa grandi gli uomini e l'essenziale.


Il Vangelo del buon e bel pastore ci colloca nel tempio,
durante la festa della dedicazione,
che ne ricordava la restaurazione.
Gesù si aggira sotto il portico di Salomone.
Poco prima ha guarito un cieco,
proclamandosi luce del mondo.
Ora si dice pastore,
per significare quanto gli stiamo a cuore.

Gesù non è un falso pastore, non è un ladro,
non è un estraneo alle pecore, non è un mercenario.
Al contrario, Gesù è padrone delle pecore, ne ha cura,
a lui appartiene il gregge,
e le pecore ne riconoscono l'autorità perché egli dona la sua vita,
e per questo lo seguono, sanno che si possono fidare,
ne ascoltano la voce
e non hanno paura di essere vendute o di ricevere del male,
non temono di essere abbandonate nel momento del pericolo
o di venire condotte al macello.
Stiamo riflettendo, è chiaro, ad un livello superiore,
stiamo parlando di persone.

Mi ascolto. E mi domando:
Quante "voci" udite nella mia vita? A quali di esse ho dato autorità?
E quali le conseguenze, i prezzi pagati, le tangenti versate!
Chi si prende veramente cura della mia esistenza? E gratuitamente?
A chi concedo fiducia? Chi si sacrifica per me?
Chi mi dedica tempo? Chi mi sorregge?
Chi rinuncia alla propria libertà per promuovere la mia vita?
Chi mi difende nel pericolo? Chi mi sopporta continuando a rimanere?


Mi ha sempre impressionato
l'immagine della porta riferita a Gesù.
La possibilità cioè, di entrare lì dove mi è impossibile,
lì dove cerco la vita o la mia realizzazione, l
a pace o la comprensione degli eventi,
le ragioni o lo scopo d'ogni cosa!
Mi ha sempre affascinato la capacità che taluni hanno d'ascoltare, riconoscendo come le pecore, "suoni" apprezzabili,
la voce cioè di ciò che è importante, notevole, allettante.

PREGHIERA

Pietà di me Signore buon pastore,
non sono una pecora docile e mansueta.
Pietà per tutte quelle volte che non ho ascoltato la tua voce
e per tutte le volte che non ti ho volutamente riconosciuto
per non lasciarmi condurre. Pietà di me invidioso.

Pietà di me Signore bel pastore,
per tutte le volte che non ti ho seguito,
rivendicando la mia autosufficienza.
Pietà per tutte quelle volte che invece di seguirti per servirti,
ti ho seguito per servirmi di te,
per avere successo appagamento e soddisfazione.

Pietà di me Signore buon pastore, da pecora sono stato ribelle e da pastore non ho compatito, non t'ho condiviso.
Sempre pronto a lamentarmi ed a recriminare ed a rivendicare,
ogni volta che il pascolo attraversato
non era stato esauriente ed ameno,
e di questo ti ho accusato e addebitato ogni responsabilità.

Pietà di me o Dio bel pastore,
non sono stato un pastore secondo il tuo cuore,
ho spadroneggiato sulle pecore che mi hai affidato,
non le ho servite, mi sono arricchito alle loro spalle,
ho preso ciò che non mi apparteneva sfruttando gli altri furtivamente
per esaurire i miei bisogni di affetto stima e gratificazione.

Pietà di me Gesù buon pastore,
per tutte le volte in cui non ho difeso il gregge,
fuggendo dinanzi al pericolo,
non sono stato credibile e un buon testimone,
non ho saputo rinunciare a me stesso per amore delle tue pecorelle.

Conducimi tu Gesù bel pastore
ai pascoli della pace con me stesso,
guidami alle valli della riconciliazione con la mia condizione umana. Non voglio che sia mio pastore la morte.
Educami tu Gesù ad essere
agnello da svezzare, pecora da condurre, pastore da formare.

Sii benedetto Gesù buon pastore,
per tutte le volte che mi hai portato sul tuo petto,
quand'ero debole sconfitto e rassegnato
e bisognoso di aiuto e di sostegno.

Benedetto Gesù bel pastore
per tutte le volte che mi hai condotto pian piano,
quand'ero provato dalla fatica del vivere
e gravato dal peso del tempo trascorso.