Omelia (19-02-2007)
Monaci Benedettini Silvestrini
La Sapienza dello Spirito

L'uomo con la coscienza rettamente formata, possiede nel fondo dell'anima un orientamento verso valori superiori; la sapienza non è una conoscenza che risulta dall'esperienza quotidiana. L'odierno testo del Siracide (vissuto nel secondo secolo prima di Cristo) precisa l'origine della sapienza: la sapienza è presentata in una personificazione eterna; essa è stata creata da Dio e sta sempre con lui. Essa inizia la rivelazione dell'esistenza dello Spirito santo, spirito di sapienza e di timore di Dio. "Il timore del Signore allieta il cuore e dà contentezza, gioia e lunga vita" (Sir.1,10). Meditando sul ruolo delle Persone divine, il credente desidera ottenere lo spirito di preghiera che fa riconoscere la presenza di Dio. Marco, invece, nel Vangelo, ricorda la potenza sanatrice di Gesù che libera alcuni indemoniati e precisa che l'unico mezzo di liberazione è la preghiera. L'esperienza quotidiana del male accentua la necessità dell'incontro con il Signore. "Liberaci dal male": l'invocazione è accolta da Dio che realizza in Cristo il suo progetto di salvezza e di santificazione. Occorre fede, preghiera, senso di responsabilità. L'incredulità è spesso in agguato, e colpisce chi non prende coscienza dei doni ricevuti nei sacramenti del battesimo e della confermazione, e non consolida ogni giorno la sua vita di preghiera.